Come si fa a risparmiare l’80 per cento dell’energia delle lampadine? Ce lo spiega Prandelli

Di Emmanuele Michela
26 Marzo 2014
La società energetica bolognese Illumia si lancia sul mercato con un nuovo progetto che offre a famiglie e aziende kit di lampadine a basso consumo. Pubblicizzate anche dal ct azzurro

prandelli_spot_illumiaNon soltanto contratti vantaggiosi per luce e gas, ma anche una vera e propria consegna di lampadine a basso consumo energetico, con la prospettiva di rendere più leggera la bolletta: è la novità con cui si lancia sul mercato domestico l’azienda bolognese Illumia, che oggi ha presentato lo spot che reclamizzerà in tutto il Paese il suo kit per il risparmio energetico. Protagonista della pubblicità è Cesare Prandelli, ct della Nazionale azzurra di calcio, e questa è una vera notizia, visto che l’allenatore bresciano di rado presta il suo volto a scopi commerciali. Ma l’indole dell’azienda, giovane e familiare ma anche ambiziosa, lo ha convinto ad accettare il progetto, come lui stesso ha spiegato nella conferenza di oggi intervistato dal comico Giacomo Poretti, giornalista per l’occasione.

KIT DA 200 EURO, RISPARMIO DI ALTRI 100. «Prandelli rappresenta una gamma di valori che da sempre contraddistinguono la nostra azienda», spiega a tempi.it Francesco Bernardi, presidente di Illumia: «Lealtà, spirito di competizione, voglia di compromissione. Ci piace l’energia che mette nelle cose e la speranza che ha sempre in sé e nei giocatori». E in più, a convincere il ct c’è stato l’afflato sociale del progetto, per una società che sposa i propri interessi commerciali con la possibilità di snellire le bollette di famiglie e aziende. Il kit di lampadine a LED vale 200 euro, genera un risparmio tra il 50 e l’85 per cento e, a conti fatti, in un anno porta a “salvare” altri 100 euro. «E il totale fa 300, circa il 30 per cento di quei 1000 euro che ha promesso Renzi alle famiglie italiane», continua Bernardi, sottolineando le ambizioni di un’azienda che aspira ad entrare tra i top 5 player italiani del settore.

NATURA FAMIGLIARE. Un obbiettivo altisonante ma non impossibile, visti i ritmi impressionanti con cui Illumia è cresciuta negli ultimi tre anni: + 50 per cento ogni 12 mesi, con un fatturato arrivato oltre quota 500 milioni e che punta, entro il 2015, a varcare soglia 800 milioni, offrendo lavoro a 1000 dipendenti sparsi tra la sede centrale di Bologna e la rete commerciale nazionale. Numeri positivi che pochi altri in Italia riescono ad avere e che fanno ancora più riflettere se associati a un’azienda nata pochi anni fa e di natura ancora familiare. «Con me lavorano anche i miei tre figli», continua Bernardi, «dopo aver lavorato all’estero hanno voluto farsi coinvolgere nell’azienda e la cosa mi ha fatto molto piacere». Certo, questo può portare anche fatiche, «ma nel lavoro non servono luoghi comuni: diventare grandi non significa per forza avere una base societaria variegata, non vuol dire essere per forza quotati in borsa. Non ho nulla contro la borsa, nulla contro le società che hanno più azionisti. Ma la nostra azienda ha una storia diversa. Il bilancio umano è positivo, quello societario è provato dai numeri».

CRISI COME OPPORTUNITA’. Per l’azienda bolognese sembra che non si possa parlare di crisi economica, sebbene la strategia del kit di risparmio energetico sia nata proprio di fronte al periodo di recessione in cui il Paese si trova dal 2008: «Io sono di quella scuola di pensiero che dice la crisi è un’opportunità», chiude Bernardi. «Non lo dico in senso cinico, cioè non è che nel male degli altri trovo il mio bene. Ma, quando uno è in difficoltà, è più attento a recuperare le leve e le risorse strategiche per riprendere. La crisi è grave, ma può anche aiutarci a fare pulizia sulle risorse, sui valori e sulle energie che possiamo avere, cosa che magari in un momento di opulenza non faremmo».

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