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Su Startmag Maurizio Sacconi scrive: «Il 2025 è partito bene per Giorgia Meloni ma, paradossalmente, le sfide vere saranno più interne che globali. Le difficoltà non le verranno dall’opposizione ma dalla durezza dei problemi aperti e dalla debolezza della sua compagine. È trascorso ormai sufficiente tempo dal voto da non potersi più dire che sono nodi che vengono da lontano. Le complessità in gioco esigeranno il ruolo diretto della premier e il forte coordinamento della presidenza secondo le linee guida della libertà e della responsabilità di tutti gli attori, pubblici e privati, per mobilitare la vitalità della nazione. A partire dalla giustizia, anomalia italiana maturata con il trauma procurato di trent’anni fa. Lo sdoppiamento del Csm significa liberare i giudici dal condizionamento delle correnti. Il secondo fattore frenante rimane il fisco. Qui si tratta di completare il percorso di riduzione della progressività estendendola a tutte le parti meritocratiche dei salari per liberar...
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