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L’attentato contro il senatore Miguel Uribe Turbay, candidato alle elezioni presidenziali del maggio dell’anno prossimo, riporta la Colombia ai picchi di violenza politica conosciuti nell’ultimo decennio del secolo scorso, quando in occasione delle presidenziali del 1990 tre candidati furono assassinati prima del voto, e aumenta la tensione già altissima fra gli esponenti della politica istituzionale. Il presidente Gustavo Petro, esponente della sinistra radicale, è accusato di avere alimentato il clima di odio che ha portato al tentativo di uccisione dell’esponente dell’opposizione.
Nel frattempo un sesto della popolazione colombiana (8,4 milioni su 52,3) vive in aree penetrate o sotto il controllo di bande armate corrispondenti al 30 per cento della superficie del paese, segno che la lotta politica violenta che sin dagli anni Sessanta ha caratterizzato la Colombia non è finita nel 2016, quando è stato concluso il patto di pacificazione con le Farc, Forze armate rivoluzionarie colomb...
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