Cipro è “salva”. E a pagare sono i grandi correntisti, soprattutto quelli russi

Di Matteo Rigamonti
25 Marzo 2013
Approvato nella notte l'accordo per il salvataggio di Cipro. Un «ridimensionamento del settore finanziario», secondo l'Eurogruppo. Ma anche una stangata per i titolari di conti corrente sopra i 100 mila euro.

Cipro è salva, ma a pagare il prezzo sono i grandi correntisti, in buona parte russi. È stato approvato nella notte a Bruxelles dall’Eurogruppo il piano di salvataggio di Cipro, concordato in precedenza dal presidente Nicos Anastasiades con gli emissari della troika Ue-Bce-Fmi e che prevede la creazione congiunta di una “bad bank”, che sorgerà sulle macerie di Laiki e di una “good bank”, che, invece, sarà Bank of Cyprus.

L’ACCORDO. L’accordo, spiega Milano Finanza, prevede la «chiusura controllata di Popular Bank of Cyprus, meglio nota come Laiki, e il trasferimento dei depositi sotto i 100 mila euro in Bank of Cyprus, che diventerà una sorta di good bank». Salvi, pertanto, i titolari di conti corrente sotto i 100 mila euro. I depositi sopra i 100 mila euro, invece, giacenti «in entrambe le banche e che non siano garantiti dalla legge europea, saranno congelati e usati per liquidare i debiti di Laiki e ricapitalizzare Bank of Ciprus, tramite una conversione in azioni». Confermato, dunque, il pieno contributo dei titolari di azioni e di obbligazioni alle operazioni di ristrutturazione auspicato dall’Eurogruppo. L’operazione, nel complesso, consentirà al governo cipriota di raccogliere 4,2 miliardi di euro in entrate, grazie ai quali Cipro «potrà usufruire dei 10 miliardi promessi dall’Europa», che, pertanto, non saranno utilizzati per la ricapitalizzazione delle banche cipriote.

DEMOCRAZIA. «La ristrutturazione del settore bancario non dovrà essere votata dal parlamento cipriota», ricorda il Wall Street Journal. Perché, come ha spiegato il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble, la legge che introduce la possibilità di creare “good banks” e “bad banks” nel paese è già stata votata, preventivamente, due giorni fa.

I RUSSI. L’Eurogruppo ha descritto l’operazione come un «ridimensionamento del settore finanziario», al fine di rientrare entro il 2018 negli standard prescritti dall’Unione Europea. Ma non saranno molto contenti i cittadini russi che hanno i soldi sull’isola. Cipro, infatti, ha costruito buona parte della sua reputazione ed economia sul fatto di essere un piccolo paradiso “offshore”. E si stima che società russe abbiano circa 24 miliardi di euro depositati su conti in banche cipriote. Conti che, sicuramente, dovranno pagare, loro malgrado, un lauto contributo al salvataggio di Cipro.

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