Monumentale tributo all’arte di Bob Dylan sotto l’insegna benefica di Amnesty International. Per festeggiare i cinquant’anni di vita dell’associazione che lotta per la difesa dei diritti umani, molti nomi dello star system canoro hanno interpretato 73 brani del repertorio di uno dei più grandi artisti della musica internazionale. Quattro cd dal prezzo assolutamente accessibile, per 320 minuti di parata canora irripetibile: Sting, Mark Knopfler, Patty Smith, Elvis Costello, Bryan Ferry, Carly Simon, Joan Baez, Pete Seeger, Adele e poi gli emergenti dell’alternative rock, del folk irlandese, del pop in classifica. Interpreti che si misurano con pietre miliari della produzione dylaniana come Knockin’ on Heaven’s Door, Mr. Tambourine Man, Lay Lady Lay, Blowin’ in the Wind. Una vera festa di voci, suoni e ritmi dove in alcuni casi il rigore e l’essenzialità degli originali vengono stravolti senza mai mancare di rispetto. D’altronde lo stesso Dylan ama cambiare la struttura dei suoi classici rendendoli quasi irriconoscibili anche ai suoi fan più fedeli durante i Neverending Tour.
Chimes of Freedom, questo il titolo dell’album che prende il nome da un brano archeologico di Dylan, è una delle operazioni discografiche più interessanti di questo primo scorcio del 2012. Una lunga traversata nel “mare magnum” della tradizione americana musicale degli ultimi sessant’anni, attraverso le note e le parole del suo più prestigioso rappresentante. Che, grazie alla vitalità e alla qualità di molti degli arrangiamenti presentati, ha la possibilità di uscire dalla gabbia del folk – rock, per diventare finalmente pop, icona di quella popular music universale. Il consiglio è andare a riascoltare le versioni originali per scoprire gemme musicali magari dimenticate ma di cui, dopo il primo ascolto, non potrete più fare a meno.