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Ai primi di agosto partirò in missione ad Hong Kong. Dopo un breve intervallo per ravvivare la lingua cinese, comincerò a lavorare ancora una volta nel territorio dove ho già vissuto negli anni Novanta. Tornare alla missione diretta a 70 anni – l’età della pensione, quando si tirano i remi in barca – può sembrare strano. Ma per moltissimi missionari – a meno che non abbiano malattie difficili da curare – l’ideale è morire in terra di missione e stare con quella che alcuni di noi definiscono “la mia sposa”, le comunità, le persone, la cultura di un popolo diventati familiari a noi e alla Chiesa.
Arrivo ad Hong Kong e in Cina in un momento molto difficile, non solo per il Covid e le quarantene. Nel territorio della ex colonia britannica, da oltre un anno è in atto una legge sulla sicurezza nazionale che previene e punisce azioni e attività che mettono in pericolo il Paese. Gli abitanti di Hong Kong potranno essere arrestati per sovversione, secessione, terrorismo e collaborazion...
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