Certosa di Pavia, l’assessore Cappellini: «I grillini sbagliano bersaglio. Il problema non sono i monaci»

Di Emmanuele Michela
04 Febbraio 2014
Dopo le polemiche dei grillini sulla presenza "abusiva" dei cistercensi e sullo stato di degrado del santuario, l'assessore regionale alla cultura parla a Tempi: «I 5 Stelle sbagliano interlocutore»

2014-01-01-Pavia_Certosa«Sulla Certosa di Pavia i grillini sbagliano interlocutore. Non devono rivolgersi alla Regione Lombardia bensì al ministero, poiché il santuario è di proprietà dello Stato». Parola di Cristina Cappellini, assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie, che risponde così alla consigliera del Movimento 5 Stelle Iolanda Nanni sul degrado della chiesa pavese e sulla convenzione scaduta tra demanio e cistercensi. Giovedì scorso, al Pirellone, sono arrivate le risposte all’interrogazione dei 5 Stelle sul bisogno di restauro dell’edificio, su cui, di fatto, ciò che la Regione può fare è ben poco. L’Expo è all’orizzonte con le sue opportunità, ma il grande evento che interesserà Milano e la Lombardia poco potrà portare in aiuto della Certosa di Pavia, dove il ruolo da protagonista può giocarlo solo il ministero dei Beni Culturali. E a tempi.it, l’assessore Cappellini spiega che i problemi del santuario sono ben più profondi della presenza dei monaci cistercensi, “abusivi” da più di trent’anni.

Assessore, i grillini lamentano che tra i tanti progetti per l’Expo non si trova nulla per la Certosa di Pavia…
Non è proprio così. Questa è la posizione della consigliera Nanni, cui ho risposto che stanno sbagliando interlocutore. Non è che la Regione non vuole fare la sua parte, né si è parlato nel concreto di interventi della Regione. Io ho già sollecitato il ministro sulla questione tempo fa, risentendolo nei giorni scorsi, e mi è stato risposto chiaramente: siccome la Certosa è di proprietà dello Stato, il ministero ha in programma un piano di rilancio della struttura e di intervento. Per questo ho detto che se il ministero promette di intervenire direttamente, allora la Regione fa un passo indietro, conscia dei ruoli e delle competenze. Forse questo al Movimento 5 Stelle non è chiaro, dato che continua ad accusare la giunta Maroni di essere distratta e di non voler intervenire.

Cosa può dirci rispetto all’impegno preso dal ministero?
È allo studio un progetto d’intervento. Di più non posso dire, perché se ne sta occupando il ministero. Noi attendiamo un segnale forte da loro e speriamo in buone notizie. E ci siamo messi subito a disposizione sia del territorio sia del Movimento 5 Stelle per dare risposta.

Per la ristrutturazione si parla di 30 milioni di euro. Riuscirebbe un ente statale ad accollarsi una cifra simile in questo momento?
La cifra è alta, però non credo il problema sia solo economico. C’è anche altro: il tavolo tecnico istituito nel 2011 è in fase di stallo. I soggetti coinvolti erano il ministero, la Regione, la Provincia, il Comune di Certosa, l’ordine monastico dei cistercensi e il ministero delle Infrastrutture. Il tavolo aveva il compito di definire un programma di interventi, ma di fatto si è bloccato. Per questo ci sono contrattempi di carattere tecnico, ed è su questo che il ministero si sta muovendo, oltre che sul problema delle risorse.

I grillini prendono di mira i monaci, imputando loro lo stato del degrado. Fatto salvo che dal M5S nessuno vuole sfrattare i religiosi, c’è qualcosa che possono fare questi ultimi ora per migliorare le condizioni della Certosa?
Diciamo che se tutti si sedessero al tavolo, monaci compresi, penso che sarebbe la soluzione migliore. Un monastero senza presenze religiose mi sembra un controsenso, anche se i rappresentanti del M5S fanno esempi di altre realtà monastiche in cui non sono presenti monaci. A mio avviso, questo è il problema minore: basterebbe una regia seria, coinvolgendo anche chi vive all’interno del sito e svolge le sue attività lì.

Anche perché, se c’è qualcuno che può intervenire sul restauro, è il ministero dei Beni Culturali e quello delle Finanze. Con interventi che prescindono dalla presenza dei monaci.
Esatto, poi dato che anche l’ordine dei monaci fa parte del tavolo, è importante che poi tutti si impegnino a rispettare quelli che saranno i piani del ministero, sebbene ancora non si conoscano nel dettaglio. Va detto, poi, che i monaci sono anche fattore di attrazione che favorisce il turismo religioso: il problema è poi far convivere le esigenze dei monaci con quelle dei turisti, ma non credo sia una cosa complicata nel momento in cui tutti si impegnano a farlo.

Ci sono possibilità per quanto riguarda possibili interventi di privati? Penso al progetto “Valore Paese – dimore”.
Ho l’impressione che, purtroppo, siano solo proposte che nascono sui giornali e che ancora non ci sia nulla di concreto. Certo è che, in questo momento, non si può prescindere dall’apporto dei privati in un momento in cui tutti, specie gli enti locali, faticano a reperire risorse. Anche il ministero non credo navighi nell’oro: la sinergia tra pubblico e privato credo sia un fattore da portare avanti il più possibile, e fin ora ha dato buoni frutti. Di sicuro, se qualche privato intervenisse anche alla Certosa di Pavia non potremmo che giovarne tutti. Ma per ora mi sembrano solo proposte e non progetti concreti.

@LeleMichela

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1 commento

  1. Antonio

    eh,ma la vigliaccheria è vigliaccheria. Specie se si conforma alla moda balorda anticristiana e porta voti.

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