
A cento anni dalla prima croce, in Antartide oggi ci sono undici chiese (una di ghiaccio)

Ci sono le panche, gli inginocchiatoi, l’altare, il crocifisso e le stazioni alle pareti. Rispetto a tutte le chiese del mondo, la Grotta di ghiaccio non manca di nulla ma poiché i suoi muri sono interamente costituiti da enormi blocchi di ghiaccio, la cappella cattolica più fredda e a sud del mondo non è molto ospitale e il crocifisso, così come tutto il resto, è solitamente congelato.
100 ANNI FA. La Grotta di ghiaccio non è l’unica chiesa dell’Antartide, il continente più inospitale del mondo dove la prima croce è stata eretta nel 1916, cento anni fa. Ce ne sono altre dieci, sparse per la sterminata landa ghiacciata, e ognuna serve una delle tante stazioni scientifiche (ce ne sono 90) popolate soprattutto nei mesi estivi.
LE 11 CHIESE. Oltre alla Grotta di ghiaccio, dunque, costruita nel 1955 alla base argentina Belgrano II, c’è la Cappella delle nevi (Ross island, foto in alto), eretta nel 1956, le ortodosse San Ivan Rilski Chapel e Trinity Church, costruita con legno siberiano per resistere ai venti, la cappella San Francesco di Assisi, dove i figli dei ricercatori cattolici fanno di solito battezzare i figli, la cappella Santisima Virgen de Lujan, alla quale i ricercatori argentini hanno consacrato la stazione di Marambio, la cappella Stella Maris sull’isola di Cape Horn, le cilene Cattedrale del Sacro cuore e Santa Maria Reina de la Paz, e infine le francesi Nostra Signora dei venti, Nostra Signora dell’oceano e Nostra Signora degli uccelli.
PRETE POLARE. Il primo legame ufficiale tra Antartide e cristianesimo è stato stabilito grazie al capitano Aeneas Mackintosh, che ha eretto una grande croce sulla collina Wind Vane nel 1916 in memoria dei membri di una spedizione morti tra i ghiacci. La prima messa fu celebrata in una tenda temporanea nel 1946 da padre William Menster che spese la vita per «celebrare messa e benedire il continente dell’Antartide». Il primo sacerdote a vivere in pianta stabile in Antartide fu il gesuita Henry Birkenhauer, che passò 16 mesi tra nel 1957-1958 in una stazione americana, guadagnandosi il soprannome di “prete polare”.
MANCA L’ITALIA. Come riportato dal National Catholic Register, una delle poche basi a non avere una chiesa permanente è la stazione italiana Mario Zucchelli a Terra Nova Bay. Nonostante un gruppo di laici si sia offerto di costruirla gratuitamente e una compagnia navale tedesca abbia proposto di trasportarla gratis, ancora non è stato dato il consenso all’edificazione.
Foto Wikipedia e Adventure Network
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6 commenti
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“Manca solo l’Italia”…. E te pareva!
PS.: Si fosse trattato di costruire una balera, non avrei nemmeno finito di pigiare questi tasti che avrei visto la posa della prima pietra! Esagerata? Macchè!!
Giannino, che ne dici della coniugazione dei verbi? Grazie.
In una di queste undici chiese, mandate Amicone, Lupi e Formigoni
E perché mai? Avete già esaurito i posti nel campo di rieducazione “Pol Pot”?
Guardi, lei è un liberale, quindi fa parte di chi è fuori dalla Chiesa. Pol Pot sembra una marca di un purè giapponese: le solite parole d’ordine di chi non sa che dire, rimbambito dalla propaganda. Taccia e legga i documenti del Magistero della Chiesa fino al 1962.
Resetta e riparti, non hai capito una mazza.