Intervista a Alberto Zangrillo, vate della rianimazione, dopo l'approvazione delle Dat: «Tra l’esecuzione capitale in Arkansas e il suicidio assistito in Svizzera non c’è differenza»
«I love you, Rebekah», le scriveva. Ma il messaggio lo ha mandato a me. Poi, per riparare: «I love you, Dianne». Almeno cambia un po’ la sintassi, dico io.
«Come medico che ha accompagnato più di mille malati. Non serve una legge sulle Dat ma la necessità di imparare a costruire, fin dalla diagnosi, un Piano Anticipato di Cure»
Il guaio del giornalismo, della magistratura, dell’amministrazione è la cultura. Più viene simulata, come amore per i libri e per le idee giuste, più è Raitre, più è Pasolini, più è Calvino, più non c’è