Carlo Verdone prenota “Posti in piedi in Paradiso”
«In passato ho interpretato molti personaggi e non rinnego niente, ma il tempo passa e non posso ripetermi. Oggi scelgo sempre personaggi un po’ depressi e malinconici e lavoro sempre meno come attore e sempre più come regista. Il mio obiettivo per il futuro è mandare avanti attori bravi e completi come Marco Giallini, Pierfrancesco Favino e Micaela Ramazzotti». È un Carlo Verdone in splendida forma quello che sorride dopo la presentazione alla stampa della sua ultima fatica, Posti in piedi in Paradiso. Il pubblico di addetti ai lavori, generalmente mai troppo amante della commedia, sembra aver accolto bene il film del regista romano. Ed effettivamente la qualità della pellicola supera di gran lunga le sue ultime produzioni, da Grande, grosso e Verdone a Io, loro e Lara. La storia segue le vicende di tre coinquilini per caso, Ulisse (Carlo Verdone), Fulvio (Pierfrancesco Favino) e Domenico (Marco Giallini), alle prese con una convivenza forzata dettata dalla difficile situazione economica in cui versano. Ulisse è un produttore discografico fallito dopo alcune scelte sbagliate e che ha investito i pochi soldi rimasti in un negozio di vinili dallo scarso rendimento. Fulvio era un promettente critico cinematografico declassato a cronista mondano per vicende personali e Domenico è un agente immobiliare con il vizio del gioco e due famiglie a carico. Per i tre arrivare a fine mese è un’impresa e complicare la situazione c’è la necessità di mantenere i figli ed evitare che l’ex compagne chiamino gli avvocati. [internal_gallery gid=25509]
«Il titolo del film – racconta Verdone – è nato casualmente. Volevo che ci fosse il Paradiso perché lasciava intuire che i tre personaggi fossero delle brave persone destinate al lieto fine, anche se talmente sfigate da trovare solo posti in piedi». Attorno ai tre personaggi maschili gravitano le ex mogli (interpretate da Diane Fleri, Nicoletta Romanoff e Valentina D’Agostino) e una giovane cardiologa dalla vita disastrata, interpretata da Micaela Ramazzotti: «Un ruolo che ho cucito apposta su di lei», precisa il regista. E infatti la Ramazzotti è davvero in parte, brava e convincente, come gli altri due protagonisti, Favino e Giallini, che Verdone individua come suo erede, un romano simpatico e verace dalla battuta e dai tempi comici perfetti. Nulla da dire sulla pellicola prodotta da Aurelio e Luigi De Laurentiis, una commedia dal sapore agre che fa ridere, in alcuni momenti anche a crepapelle, dove la musica, vera passione di Verdone, ha un ruolo importantissimo, (soprattutto quella di Jim Morrison e Scott Walker) e in cui si riesce a parlare di temi di stretta attualità, come la difficile condizione dei padri separati, senza scadere nella retorica e nel buonismo.
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