
Campionato già chiuso, godiamoci almeno la corsa all’Europa
Juve in cielo, per le altre restano le briciole. Se la rete di Giaccherini ha dato l’ennesimo segnale di superiorità dei bianconeri rendendo la conquista dello Scudetto ormai una formalità, la 28esima giornata ha infiammato ancora di più la corsa per i posti alle coppe europee. Qui sta l’unico verdetto che attende ormai risposta in questa Serie A che, a metà marzo, pare essersi già pronunciata in via quasi definitiva in almeno due campi: la vittoria finale appunto e le retrocessioni, con Pescara e Palermo sempre più a picco e il solo Siena ancora in corsa per ridurre i due punti di ritardo dal Genoa e salvarsi.
NAPOLI ALLE CORDE, MILAN IN AGGUATO. Concitata e appassionante si fa così la sfida al secondo e terzo posto, ancor più scompigliata dopo i match di questo week end. Chi sorride è il Milan, vittorioso a Genova e ora a -2 dal Napoli, sconfitto nella sempre “fatal” Verona e orfano del suo bomber Cavani, sempre più in crisi di gol. Con un Diavolo così in forma il secondo posto dei partenopei è più che a rischio, pericolo avvalorato dallo scontro diretto, in programma il prossimo 14 aprile tra le mura amiche del Milan. Dalla loro i campani possono aggrapparsi ad un calendario che nelle ultime 10 partite strizza l’occhio decisamente verso sud e agli impegni europei della banda di Allegri, che se dovesse uscire indenne dal ritorno col Barça si troverebbe a giocare le due partite dei quarti di Champions alla vigilia di match importanti come la trasferta a Firenze e appunto lo scontro diretto col Napoli. Un problema, quello del doppio impegno, che al Milan potrebbe però non pesare troppo, specie considerando che l’uomo che ha dato una marcia diversa alla squadra negli ultimi mesi, Balotelli, è schierabile solo in campionato.
FIORENTINA, CALENDARIO AGEVOLE. Ma i risultati delle partite di ieri hanno detto qualcosa di più, obbligando il Napoli a guardarsi le spalle non solo dall’avanzata del Milan ma anche dal bel gioco della Fiorentina. La vittoria dei Viola ieri con la Lazio ha sancito un passo avanti notevole degli uomini di Montella, in grado finalmente di raggiungere quella maturità fino ad oggi agognata: le vittorie gigliate esterne si contano sulle dita di una mano, e prima di ieri mai contro dirette avversarie per l’Europa. Invece Jovetic e Ljajic hanno siglato un 2-0 pesantissimo non soltanto perché ha permesso di scavalcare la Lazio, ma anche perché ha ridotto a 5 punti il ritardo col Napoli. Che in confronto ai toscani ha un calendario invece decisamente più ostico: ai Viola resta da ospitare Milan e Roma, poi solo match contro squadre sotto all’undicesimo posto con un tris finale contro Siena, Palermo e Pescara, magari a maggio già retrocesse.
LAZIO, TROPPI TRE FRONTI? Chi invece va incontro a due mesi tosti è la Lazio, ora sesta a pari punti con l’Inter e a -1 dalla Fiorentina. Fiacca e discontinua, orfana anche lei del suo bomber, Klose (perso però per infortunio), paga l’incapacità di affiancare alla corsa in campionato il cammino in Europa e in Coppa Italia. Così da quando si è rotto l’attaccante tedesco (3 febbraio, match col Genoa), i biancocelesti son riusciti a totalizzare solo 7 punti in 6 partite, navigando però a gonfie vele in Europa League (2 vittorie e un pareggio, 7 gol fatti e 3 subiti e passaggio ai quarti di finale ipotecato). Le prossime 10 partite saranno in salita: il derby in casa della Roma, il match casalingo con la Juve e altre trasferte ostiche sui campi di Torino, Udinese e, l’8 maggio, lo scontro diretto con l’Inter, più, verosimilmente, andata e ritorno dei quarti di Europa League. Per l’Inter è un’occasione ghiotta per concentrarsi sul campionato e tentare di salvare almeno in parte la stagione: le partite più difficili (Juve, Roma e Lazio) sono tutte in casa, mentre di gare esterne difficili c’è praticamente solo quella col Napoli. Ma dopo il ko di ieri col Bologna si è capito che neanche i match sulla carta più scontati sanno risolversi in maniera banale.
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