Berlusconi e la lettera sull’esonero di Allegri. Biscardi legge, il Milan smentisce
MILAN, LA LETTERA A BISCARDI SULL’ESONERO DI ALLEGRI. POI LA SMENTITA. Prima l’annuncio, poi la smentita. Sembrava che ieri le strade del Milan e di Allegri si stessero separando definitivamente, per una presunta ammissione dello stesso presidente Berlusconi. Scenario dell’annuncio era il “Processo di Biscardi” dove il noto conduttore ha letto una lettera che il Cavaliere gli avrebbe scritto spiegando la situazione societaria e l’addio al tecnico toscano. Poco dopo però, ecco che è arrivata la smentita dal sito del Milan. «Caro Aldo, mi scuso con te, con i giornalisti che avevano dato notizia del mio intervento al tuo “Processo”, ma ti riassumo, punto per punto, quello che avrei detto di persona», recita la missiva letta in trasmissione. «“Dopo il disastroso girone d’andata, prima della partita Napoli-Milan, ho convocato i dirigenti e l’allenatore del mio Milan ed ho detto, con estrema chiarezza, che bisognava assolutamente capovolgere la situazione e riassettare il Milan come società e come squadra e siccome credo di aver accumulato molta esperienza in materia, ho specificato come avrei voluto che il Milan si schierasse in campo, diversamente da come aveva fatto fino a quel momento. I risultati di questa metamorfosi, modestia a parte, si sono visti da quella partita, ripeto, Napoli-Milan. La nostra squadra è passata dalla zona retrocessione, in cui era caduta, al terzo posto conquistato ieri sul filo di lana. Nel tuo processo avrei anche detto, ti prego di riferire le mie parole alla lettera, che ho predisposto già da domani un riassetto completo dei quadri tecnici e anche, se ci fosse bisogno, di più efficiente e completa riorganizzazione societaria». Dopo la pubblicazione della smentita, Biscardi ha precisato che la lettera era il frutto di una telefonata da lui avuta con Berlusconi, che lo aveva chiamato poco prima delle 20, scusandosi per non poter partecipare alla trasmissione: «Mi ha detto che avrei fatto bene a riferire quanto aveva detto a Roma giovedì al Palazzo dei Congressi, aggiungendo – e le sue parole al telefono sono registrate dalla mia segreteria – “non ti smentirò mai perché conosco la tua professionalità”».
“MILAN AI MILANISTI”. Nel frattempo le reazioni non tardano comunque ad arrivare. L’impressione è comune: al di là della smentita berlusconiana, Allegri lascerà presto il Milan. Così si preparano le alternative in casa rossonera, portando avanti la filosofia che il presidente continua a proporre come guida: “Il Milan ai milanisti”. Difficile però arrivare ad un nome comune che piaccia sia a Berlusconi che a Galliani. La Gazzetta dello Sport spiega come l’Ad rossonero spinga per Roberto Donadoni, che però non è ancora stato contattato e che a Silvio non piace perché poco mediatico; l’alternativa potrebbe essere Inzaghi, che ha colpito molti per i suoi risultati nel settore giovanile, ma si corre il rischio di bruciarlo troppo presto. Dall’altra parte il presidente fa pressione per Seedorf, che però non ha la simpatia di Galliani, così alla fine spunta addirittura un quarto nome: Marco Van Basten, tecnico dall’affidamento certo in quanto a pedigree da ex-rossonero ma dai risultati in panchina altalenanti. Potrebbe essere il nome che mette d’accordo tutti. Per Allegri invece, se si dovesse arrivare all’esonero, pronta la panchina della Roma, che da tempo è in pre-accordo con lui, a maggior ragione dopo l’incontro avuto ieri con Sabatini a Milano.
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