Cade il divieto della sigaretta elettronica nei luoghi pubblici. Rimane bandita a scuola

Di Elisabetta Longo
11 Novembre 2013
Il presidente della Commissione Cultura della Camera, Giancarlo Galan, ha detto di aver ascoltato una nuova fascia di mercato. Pertanto ha promosso la cancellazione di un comma della legge Sirchia

Da oggi si potranno fumare le sigarette elettroniche anche nei luoghi pubblici. Uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici, bar e altro, l’unica limitazione permane per le scuole, nel quale sarà ancora vietato. Con il decreto Istruzione, convertito in legge nei giorni scorsi, è stato cancellato il divieto di utilizzo della sigaretta elettronica nei luoghi pubblici, equiparata alla sigaretta in tabacco. Il divieto era stato introdotto dal decreto Iva-Lavoro di giugno, e ora è stato modificato dall’emendamento presentato dal presidente della Commissione Cultura della Camera Giancarlo Galan, con il quale è stato tolto il comma 10 bis dell’articolo 51, facente parte della legge Sirchia.

NUOVO MERCATO. Galan ha spiegato così la cancellazione del comma: “Ho recepito l’appello proveniente da una nuova filiera produttiva, in forte espansione. Massacrata da tassazioni e pesanti divieti di utilizzo e pubblicità a causa di un intervento normativo improvviso e poco approfondito”. Recentemente anche l’oncologo Umberto Veronesi aveva parlato della sigaretta elettronica, spiegando che a suo avviso non è pericolosa per i polmoni, e anzi potrebbe costituire un valido alleato nella lotta contro il cancro. Anche lui sulla stessa linea del presidente Galan, in merito all’eccessiva tassazione: “Una tassazione al 60 per cento ha fatto sparire produttori e negozi. Se tutti coloro che fumano sigarette tradizionali fumassero e-cig, salveremmo circa 30 mila vita all’anno, solo in Italia”.

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