A Genova c’è una cooperativa, dove portatori di handicap fisici e psichici vengono assistiti in modo innovativo. Queste persone non producono i tradizionali cestini di vimini… ma sono trattati come uomini e lavorano in autentici progetti industriali. Tuttavia, questa cooperativa non ha diritto a convenzioni e le famiglie sono costrette a sostenere tutte le spese. In questo modo, si limita anche la possibilità di assistere più persone. Ma perché non viene concessa questa convenzione? Come al solito dobbiamo ringraziare lo zelo dei burocrati: la rampa di accesso alla cooperativa ha una pendenza dell’8 per cento contro il previsto 7 per cento; le finestre hanno gli spigoli e non è efficiente il sistema di areazione del bagno. Chissà se dopo i “necessari” lavori di ristrutturazione, ci sarà una qualche risposta e se sarà positiva? Morale: certi provvedimenti non hanno nulla da invidiare alle grida spagnole; certi funzionari più che cattivi sono solamente stupidi. Allora forse non resta che imitare i no global…
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241
Direttore responsabile
Emanuele Boffi