Calcioscommesse. Criscito perde la Nazionale. Albertini: «Vogliamo stargli vicino»

Di Redazione
28 Maggio 2012
Nuova bufera sul calcio italiano. Arrestato il capitano della Lazio insieme ad altre 18 persone. Indagato anche Criscito, in ritiro con la Nazionale di Prandelli.

Aggiornamenti

15.36:  «Non avremmo mai voluto vivere questa giornata». Demetrio Albertini, vicepresidente della Figc e capo-delegazione dell’Italia ad Euro2012, appare provato per quanto accaduto nella prima mattinata di oggi al centro tecnico federale di Coverciano. L’avviso di garanzia notificato al difensore dello Zenit San Pietroburgo e della Nazionale Domenico Criscito ha lasciato il segno in tutto l’ambiente azzurro. «C’è dispiacere e voglia di stare vicino a Mimmo Criscito – continua Albertini – e al tempo stesso c’è dispiacere per tutti gli amanti di questo sport». «C’è dispiacere per quanto accaduto oggi con gli arresti di giocatori che fino a prova contraria risultano persone innocenti malgrado vi siano sospetti avanzati dal pm Di Martino». Demetrio Albertini offre il resoconto del movimentato lunedì che ha scosso la Nazionale azzurra alla vigilia della gara amichevole di domani a Parma contro il Lussemburgo. «Non mi trovavo a Firenze, sono stato svegliato alle 6.20 da una telefonata del nostro segretario Mauro Vladovich che mi comunicava che due macchine della polizia con cinque agenti era arrivata a Coverciano per consegnare un avviso di garanzia a un nostro giocatore – spiega Albertini -. Criscito è stato svegliato, sono stati fatti gli accertamenti, alle 9.15 è terminata la procedura. Prandelli ha parlato con il ragazzo, ed anche io l’ho fatto. Mi ha detto di essere dispiaciuto per quanto successo, dispiaciuto per la sua famiglia e per il suo bambino piccolo, per la Nazionale e per Prandelli. Ha espresso la sua incredulità. Il giocatore ha visto i suoi legali in mattinata, poi è sceso nello spogliatoio e ha incontrato i compagni. Ci sono stati affetto e disappunto, insieme hanno condiviso un momento di amarezza». Domenico Criscito non sarà tra gli azzurri che prenderanno parte ai prossimi Europei, in attesa che la giustizia sportiva raccolga le sue dirette testimonianze ed esprima le valutazioni sul caso. Un’esclusione che sembra essere stata decisa dal tecnico Cesare Prandelli, con l’avallo della Federcalcio. «La Figc ha dato tutto il suo apporto al tecnico per la scelta riguardante Criscito – afferma Albertini -. Mimmo ha tanta fretta di poter concludere questa cosa, è il suo obiettivo principale. E anche se non c’entra niente in questo affare, è dispiaciuto per aver creato questa situazione alla Federazione». L’accusa presente nell’avviso di garanzia presentato a Criscito è quella di associazione a delinquere finalizzata alla frode e alla truffa sportiva. Demetrio Albertini auspica che la procura di Cremona possa fare chiarezza su questa vicenda e prende le difese del difensore azzurro. «Il nostro giocatore è un ragazzo straordinario, siamo convinti che sia innocente – ammette il vicepresidente Figc -. Vedere un ragazzo così affranto provoca un dispiacere enorme. Mimmo mi ha dato una sua versione dei fatti che mi ha convinto, anche se la persona da convincere non sono io quanto il pm. Mi ha spiegato il fatto che presumibilmente ha dato origine a questo avviso di garanzia. Sì, in parte è legato alle foto apparse oggi sui siti internet. Ho apprezzato le parole di Criscito perché in un momento così particolare lui ha pensato a questa squadra. Non sono preoccupato per l’Europeo ed ho già vissuto le vicende che anticiparono i Mondiali del 2006. Abbiamo una squadra unita, solida, fatta di persone vere che possono gestire questa situazione che si è venuta a creare». Un blitz, quello operato stamattina nel centro tecnico di Coverciano, che era stato anticipato ieri sera da un’emittente nazionale. «Pur sapendo che una cosa sono le illazioni giornalistiche ed un’altra i fatti, stanotte ho dormito con il cellulare acceso, ed io la notte il cellulare lo spengo», confessa Albertini, che rincara la dose sugli affari illeciti che gravitano intorno al calcioscommesse. «Il nostro mondo sportivo e calcistico è stato superficiale nell’introdurre certe valutazioni sul calcioscommesse – conclude -. Alcune persone, e non solo calciatori, sono stati coinvolti in un meccanismo piu’ grande di loro. Ed oggi dispiace non solo per Criscito ma anche per quanto sta vivendo Mauri. Ad entrambi va la mia solidarietà affinché possano dimostrare la loro innocenza, della quale credo che potranno parlare nelle opportune sedi». (AGI)

14.04: Domenico Criscito, il difensore dello Zenit San Pietroburgo raggiunto in mattinata da un’avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Cremona, non parteciperà agli imminenti Europei di Polonia e Ucraina. Ad annunciarlo, in una conferenza stampa a Coverciano, il vicepresidente della Figc Demetrio Albertini. «In mattinata il giocatore ha parlato con i suoi legali – ha detto Albertini – L’ho trovato abbastanza provato ma sereno, è un ragazzo straordinario che ora ha l’opportunità di potersi difendere nelle sedi opportune». L’ex centrocampista del Milan e delle Nazionale ha anche parlato di “tempistica anomala”, visto che gli azzurri erano proprio oggi in partenza per Parma, dove domani sera affronteranno il Lussemburgo in amichevole. (AGI)

12.46: «Nella perquisizione domiciliare dell’abitazione di Andrea Soncin è stato sequestrato diverso materiale informatico». Lo rende noto la Questura di Ascoli Piceno, che questa mattina ha partecipato con la Squadra Mobile all’operazione “Last Bet”, relativa alle indagini sul calcioscommesse coordinate dalla Procura della Repubblica di Cremona. «In varie occasioni il giocatore – afferma la polizia – sembrerebbe entrato in contatto telefonico con uno degli ungheresi appartenenti al sodalizio, proprio in prossimità di partite riguardanti il Grosseto calcio, in cui militava nell’anno 2010/11. L’apporto fornito, lo avrebbe reso compartecipe all’associazione, ma allo stato degli atti la sua posizione resta da chiarire e approfondire». I reati contestati all’organizzazione sono quelli di associazione per delinquere finalizzata alla truffa (art. 640 c.p.), alla frode in competizioni sportive (L. 401/89), avendo anche commesso un reato transnazionale.
Per quanto riguarda invece la partita Lecce-Lazio del 2011, sarebbe stata pari a due milioni di euro la vincita realizzata in seguito alle scommesse su di essa. È quanto emerso nel corso della conferenza stampa seguita agli arresti richiesti dalla procura di Cremona per il Calcioscommesse. Per la stessa partita, secondo gli investigatori, sarebbero stati spesi 600mila euro per la corruzione dei calciatori. (AGI)

11.56: Le partite del Siena che gli inquirenti starebbero analizzando sarebbero 7-8, e sarebbero della stagione 2010-11, quella che vide appunto i toscani vincere il campionato di Serie B e tornare in Serie A alla guida di Antonio Conte. Intanto, l’attuale tecnico della Juventus, che stamattina si trovava fuori città, è rientrato nella sua abitazione di Torino, perquisita qualche ora fa dalla polizia (ad accoglierli sarebbe stato i

l fratello dell’allenatore, Daniele). Su Criscito invece, parla ancora il procuratore Di Martino: può partecipare agli Europei senza problemi. L’informazione di garanzia che ha ricevuto non prevede il divieto di lasciare l’Italia. Resta da capire come si evolverà la vicenda, e se Prandelli deciderà di puntare su un giocatore comunque coinvolto ed indagato in questo scandalo (la lista delle convocazioni ufficiali degli Azzurri è attesa per oggi).

11.30: Secondo il procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino, il blitz a Coverciano avrebbe riguardato solo Domenico Criscito, e non ci sarebbero altri giocatori azzurri coinvolti. «Si è trattato di un atto che riguardava il solo Criscito. Non ci sono altri soggetti della Nazionale coinvolti in questa vicenda». Intanto il terzino dello Zenit San Pietroburgo oggi non è sceso in campo per la seduta d’allenamento con Prandelli: è rimasto chiuso nella sua camera d’albergo, in attesa di capire cosa fare. Lo stesso procuratore ha fatto sapere poi di non poter escludere totalmente dall’inchiesta le società, riferendosi nello specifico a Lazio e Lecce. A supportare le responsabilità dei due club le dichiarazioni di uno degli ungheresi coinvolti.

10.35: «La reazione di Conte è quella di una persona completamente estranea e fortemente determinata a dimostrare la sua totale estraneità ai fatti contestati». Sono le parole di Antonio De Rencis, avvocato dell’allenatore della Juventus, indagato ufficialmente per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Tra gli indagati spiccherebbe anche il nome di Massimo Mezzaroma, presidente del Siena, tirato in ballo da Carlo Gervasoni. L’ex-difensore del Piacenza avrebbe raccontato agli inquirenti di aver scoperto attraverso uno degli “Zingari” un pagamento del presidente dei toscani di due giocatori avversari.

Tra gli arrestati nel nuovo blitz della polizia a Cremona nell’ambito dell’inchiesta new last bet figurano anche il calciatore della Lazio Stefano Mauri e il calciatore del Padova Omar Milanetto. La nuova ondata di arresti costituisce una nuova tranche dell’inchiesta, sempre condotta Polizia di Stato di Cremona, coadiuvata dal Servizio Centrale Operativo (SCO), conclusasi lo scorso dicembre con la cattura di 17 altri indagati, tra i quali i giocatori ed ex giocatori di calcio Carlo Gervasoni, Filippo Carobbio, Alessandro Zamperini e Luigi Sartor. In una prima fase, nel giugno 2011, erano state tratte in arresto altre 16 persone, tra cui l’ex calciatore Giuseppe Signori e gli altri calciatori Marco Paoloni, nonché Vincenzo Sommese e Marco Micolucci. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi sono compresi giocatori ed ex-giocatori italiani, risultati essere coinvolti nel fenomeno del calcio-scommesse, alcuni dei quali militano nella massima serie calcistica. Sono in corso di esecuzione anche 30 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti indagati, a titolo diverso, per i suddetti reati, deferiti in stato di libertà. Si tratta di calciatori di serie A e serie B, tecnici e dirigenti di società professionistiche (anche della Massima Serie) coinvolti nelle indagini. Per conto del gruppo criminale transnazionale, i giocatori italiani – militanti in serie A, B, LEGA PRO, avrebbero agito, a vario titolo, come referenti del sodalizio transnazionale sul territorio italiano per la combine delle partite di calcio. Tra gli arrestati Stefano Mauri, calciatore , capitano della S.S.S. Lazio e Omar Milanetto, già calciatore del Genoa, attualmente in forza al Padova calcio. Arresti si stanno effettuando anche in Ungheria nei confronti di 5 esponenti del gruppo criminale transnazionale facente capo al boss singaporiano TAN SEET ENG, colpito da provvedimento restrittivo, nel dicembre scorso, e ritenuto il capo dell’organizzazione internazionale dedita al match fixing. (AGI)

Oltre a Mauri e Milanetto, sono stati arrestate altre 17 persone, tra cui spiccano i nomi di Cristian Bertani, giocatore della Sampdoria, lo scorso anno in forza al Novara; Paolo Acerbis, ex portiere dell’Albinoleffe e ora al Vicenza; Alessandro Pellicori, ex attaccante del Torino; il modenese Marco Turati; il portiere lombardo Matteo Gritti, che gioca per i romeni del Petrolul Ploiesti; e infine Ivan Tisci, ex centrocampista di diversi club di Serie B e C e ora direttore sportivo.
Sarebbero state effettuate anche una serie di perquisizioni alle abitazioni di alcuni sportivi: su tutti, la casa di Antonio Conte, tecnico della Juventus campione d’Italia, tirato in ballo dalle dichiarazioni di Filippo Carobbio per alcuni match dello scorso anno, quando l’allenatore salentino sedeva sulla panchina del Siena. E Sergio Pellissier, bomber del Chievo. Alcuni ufficiali di polizia avrebbero fatto poi irruzione stamattina nelle camere di Coverciano, dove è in ritiro la Nazionale di Prandelli: al centro dell’indagine sarebbe Domenico Criscito, terzino dello Zenit San Pietroburgo. Al giovane difensore azzurro, cui è stata perquisita anche la casa di Genova, si contestano alcune combine macchinate con Kaladze e risalenti alla stagione 2010-11, quando entrambi i giocatori erano in forza al Genoa.

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