Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Giustizia

«Così com’è, la norma sul reato di abuso d’ufficio è inutile»

Intervista a Giuseppe Borrelli, capo della Procura di Salerno. «Si tratta di un reato, oggettivamente, dai confini molto generici»

Peppe Rinaldi
15/01/2023 - 6:00
Giustizia
CondividiTwittaChattaInvia
Giuseppe Borrelli, a capo della Procura di Salerno (Ansa)
Giuseppe Borrelli, a capo della Procura di Salerno (Ansa)

Metti la firma, togli la firma, metti la firma, togli la firma. In questa parafrasi di un celebre film per ragazzi di alcuni anni fa c’è tutto il pathos che avvolge la mente del pubblico amministratore dinanzi alla sottoscrizione di un atto, una delibera o una determina. Un amministratore pubblico che potrà essere animato da moti interiori che nessuna riforma potrà mai prevedere né intercettare: per queste cose c’è da rivolgersi altrove. Certo è che il reato di abuso d’ufficio (previsto e punito dall’articolo 323 del Codice penale) da qualche tempo sta rubando la scena della discussione pubblica, tra altro, per la ineludibile necessità di metter mano a una sua modifica. Lo chiedono in tanti, lo annunciano in tanti, lo sperano e ne disperano altrettanti.

Facile a dirsi, meno facile a farsi. C’è chi lo vorrebbe cassare sic et simpliciter – ad esempio il nuovo Guardasigilli più FI più altri pezzi sparsi anche nella minoranza – chi lo vorrebbe solo modificare lasciandone viva la parte essenziale – in particolare Lega e FdI – attraverso una nuova riduzione dell’ambito di applicazione sulla base di criteri interpretativi più stringenti, che superi pure la mini-riforma del 2020.

La soluzione ottimale? Non c’è, non esiste in natura, figurarsi nel diritto. Di sicuro un approccio “entomologico” al problema, tipico di una certa tradizione italiana volta alla disciplina dei dettagli più minuziosi della condotta umana, è il classico rischio dietro l’angolo. Tempi ne ha discusso con un magistrato cosiddetto “di prima linea” (dove l’abuso d’ufficio per certi imputati è addirittura una speranza rispetto ad altri reati), capo di una importante procura del Mezzogiorno e persona di lunga esperienza e dal poco ambiguo impianto culturale. Parliamo di Giuseppe Borrelli, guida dell’ufficio inquirente di Salerno, tra i più estesi e multiformi del sud d’Italia.

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ

In base alla sua lunga esperienza di pubblico ministero, che idea s’è fatto del reato di abuso d’ufficio?

Guardi, si tratta di un reato, oggettivamente, dai confini molto generici. Una norma che intende punire comportamenti della pubblica amministrazione che, pur percepiti dalla coscienza sociale come sicuramente illeciti, non rientrano nelle ipotesi di corruzione, concussione, e così via. È il caso, ad esempio, del pubblico amministratore che, avendo la disponibilità nel patrimonio comunale di una villa, magari confiscata, piuttosto che adibirla a scopi sociali la utilizza come propria abitazione gratuitamente. Si tratta anche di un reato che ha subito, nel tempo, tutta una serie di modifiche legislative che ne hanno sempre più ristretto l’ambito di applicazione. In particolare, con l’ultima riforma del 2020, il reato è stato escluso con riferimento a tutte quelle attività della pubblica amministrazione che prevedono ambiti di discrezionalità. Quindi, come è ben comprensibile, con riferimento al 90 per cento delle attività poste in essere dalla pubblica amministrazione.

È davvero un reato-omnibus dai contorni indefiniti, come da più parti si dice (da ultimo l’attuale Guardasigilli), che consente all’inquirente di avere un pretesto per indagare su altro e/o contestare reati più gravi, oppure è un istituto in sé desueto e da riformare o, ancora, da lasciare così com’è?

A me pare, più che altro, che, per come attualmente formulata, la norma sia sostanzialmente inutile. In passato esisteva un reato, quello di interesse privato in atti d’ufficio, che puniva il pubblico ufficiale che “prende un interesse” in un atto del suo ufficio. Ecco, in questo caso la condotta era descritta in modo molto più dettagliato e consentiva di punire quei comportamenti ai quali mi riferivo prima e pacificamente ritenuti, sentiti, dalla collettività come illeciti. Ovviamente c’è anche l’alternativa di ritenerli, invece, pienamente ammissibili. Queste non sono decisioni che competono alla magistratura. Quello che però va detto è che i processi per abuso d’ufficio non costituiscono alcuna “chiave” per indagare su altri fatti. Anche perché non consentono alcuna attività di indagine particolarmente invasiva, come intercettazioni e così via.

I numeri sull’articolo 323 cp diffusi l’altro giorno dal ministero della Giustizia sembrerebbero inconfutabili: 18 condanne su 455 processi; 370 rinvii a giudizio contro 4613 archiviazioni, con relativo intasamento delle aule di giustizia. Bisogna agire o no?

I numeri devono essere letti avendo a disposizione tutti i dati. Altrimenti possono essere fuorvianti. In primo luogo, ci troviamo di fronte ad una norma che è stata profondamente cambiata nel 2020 al fine dichiarato di ridurne l’ambito di applicazione. Mi pare che le assoluzioni siano perfettamente compatibili con questo mutamento della regola. In sostanza, è avvenuto che comportamenti prima illeciti oggi non lo sono più, per cui gli imputati sono stati assolti. Quanto al numero dei rinvii a giudizio a fronte del numero dei procedimenti, credo che il dato dia l’idea di una sostanziale capacità delle Procure a filtrare tra le notizie di reato quelle effettivamente dotate di fondatezza. Il punto è che il 90 per cento dei procedimenti per abuso d’ufficio vengono aperti non su iniziative delle Procure ma a seguito di denuncia sporta da privati cittadini. Si tratta delle denunce più varie, di cittadini che hanno ricevuto dalla pubblica amministrazione torti che essi, a ragione o a torto, ritengono illeciti, ma che non rientrano nell’ambito di applicazione della disposizione penale per come è stata disegnata dal legislatore. Ne deriva la necessità di procedere alla iscrizione, che è un atto dovuto, e alla conseguente archiviazione. Sarebbe interessante, infatti, verificare per quante di quelle 4.613 archiviazioni siano state svolte complesse attività di indagine. Addirittura quanti degli indagati in quei procedimenti abbiano saputo di essere stati iscritti. Ritengo, per esperienza, una percentuale minima.

Se dovesse o potesse dare un consiglio al suo ex collega Nordio, cosa gli direbbe?

Non mi permetto di dare consigli al ministro della Giustizia che, ritengo, non ne abbia nemmeno bisogno. Credo che ognuno debba svolgere la sua parte. La Magistratura applicare le leggi, alle quali è sottoposta; la Politica, farle, assumendosi, però, chiaramente la paternità delle conseguenze della loro applicazione.

Tags: abuso d'ufficioCarlo Nordiomagistratura
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Sergio Mattarella a Castel Capuano, Napoli, alla cerimonia d’inaugurazione della terza sede della Scuola superiore della magistratura

L’indipendenza della magistratura spiegata da Mattarella (ai magistrati, mica “a Nordio”)

17 Maggio 2023
Karima el Mahroug nello studio di Porta a porta, sullo sfondo una foto di Silvio Berlusconi

Altro che «sottigliezza»: Ruby ter ha leso «garanzie fondamentali» degli imputati

17 Maggio 2023
Un gruppo di giovani all’ingresso di una scuola

La “questione giovanile” che la prossima Repubblica dovrà per forza affrontare

8 Maggio 2023
Fabio De Pasquale

Il pm non depositò prove chiave a discapito di Eni? Promosso

8 Maggio 2023
Prime pagine storiche di Repubblica e Espresso al funerale di Eugenio Scalfari

In questo degrado anche il “giornale partito” farà la fine dei giornali di partito?

14 Aprile 2023
Ultima generazione barcaccia scafisti

Vandali green e scafisti non si fermano inasprendo le pene

12 Aprile 2023

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

L'Ucraina attacca le postazioni russe
News

La controffensiva ucraina si infrange contro le difese russe

Leone Grotti
10 Giugno 2023

Read more

Scrivi a Tempi

Foto

Una casa semi-sommersa dall’acqua in seguito all’alluvione in Emilia-Romagna
Foto

La notte che ha incominciato a piovere

10 Giugno 2023
Foto

Manovriamo tra due bande di curati

9 Giugno 2023
Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist