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Le preghiere di Anna Paola Pizzocaro tra realtà e fantasia
Sembra la rivisitazione contemporanea e con tinte un po’ noir di Alice nel paese delle meraviglie, ma questa volta la protagonista di questa avventura è un’esile figura umana che al risveglio vede inondarsi la casa da una sorta di diluvio universale che minaccia anche strani ospiti della sua dimora, come orsi polari, fenicotteri, leoni marini, scimmiette e panda. Dal titolo Preghiere non risposte, che lascia più perplessi della fantasticheria delle immagini stesse, la mostra della Shots Gallery di Bergamo, che aprirà le sue porte il prossimo 4 febbraio (e sarà visitabile sino al 20 marzo), ci immerge nel mondo surreale della giovane artista Anna Paola Pizzocaro (1974) dove la casa, metafora del mondo reale e allusione all’arca di Noè, assurge a rifugio e ad àncora di salvezza per l’uomo attaccato da quest’onda minacciosa e virtuale.
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In questo viaggio onirico e un po’ claustrofobico tra realtà e fantasia chi riuscirà a salvarsi è soltanto l’uomo, l’unico animale che riesce ad adattarsi e sopravvivere a questo mondo da lui creato – e incessantemente trasformato – semplicemente imparando a volare via. Ad arricchire il già profondo concetto di fondo è lo straordinario uso del linguaggio fotografico che forte di manipolazioni e aggiustamenti manuali, pittorici e da sovrapposizioni e applicazioni di tecniche digitali, consente a ogni visitatore un avvicinamento diversificato e originale con il soggetto di ogni immagine fotografica. Un percorso da sogno nel mare nelle ansie e delle paure dell’essere umano che ci consente di elaborare un’interpretazione del tutto personale della realtà immaginaria e di quella manifesta, realtà perennemente onnipresenti nella nostra vita.
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