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«Per me le mele di Cézanne sono più sacre delle Madonne di Raffaello. Ovviamente è un mio limite se uno si scandalizza a udire una cosa simile, ma Cézanne ha messo dentro le mele tutta la sacralità della Madonna. Questa è la cosa, questa è la “melezza” delle mele di Cézanne: non sono mele, sono “melezze”, sono la Madonna delle mele, Cézanne dipingeva la Madonna, non le mele. Mentre Raffaello dipingeva le mele, spesso, e non la Madonna».
Quando pronunciò queste parole, che accompagnò con un sorriso luminoso, William Congdon aveva ottant’anni. Era il 1992, eravamo nella sua casa-studio a fianco della Cascinazza, monastero benedettino immerso nei campi della Bassa milanese di Gudo Gambaredo, lo stavo intervistando per la Rai e per un video introduttivo a una sua mostra ospitata quell’anno al Palazzo Reale di Milano.
William Grosvenor Congdon (Providence, 15 aprile 1912 - Buccinasco, 15 aprile 1998) è stato uno dei grandi pittori del Novecento, uno dei principali esponenti, insiem...
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