Benedetto XVI sbarca su Twitter. Ai giovani il compito di evangelizzare il “continente digitale”
Il Papa teologo, secondo molti “poco moderno”, smentisce ancora una volta i luoghi comuni sulla sua persona. Benedetto XVI accederà a Twitter per raggiungere con le sue parole il popolo della rete. Il vantaggio sarà la sintesi con cui potrà andare al cuore del suo messaggio per arrivare a quello del web. Il nuovo account del Papa sarà presentato lunedì 3 dicembre in sala stampa vaticana e sarà attivo dal giorno seguente. Già altri vescovi e cardinali lo hanno iniziato ad utilizzare insieme a molte Conferenze episcopali del mondo.
MESSAGGIO AI GIOVANI. La Chiesa ha quindi seguito il monito, ripetuto più volte dal Pontefice, a servirsi di tutti i mezzi di evangelizzazione utilizzando sempre più internet e i social network. Monito che, al contrario di quanto si potrebbe credere, è indirizzato anche ai giovani che oggi rischiano di cadere nei tranelli della rete e nelle dipendenze ad essa legate. Infatti, l’ultimo messaggio del Papa in cui si parla anche di internet è proprio quello inviato ai giovani il 16 novembre scorso, in occasione della Giornata mondiale della gioventù del 2013.
«EVANGELIZZATE LA RETE». Benedetto XVI ha scritto dei campi «in cui il vostro impegno missionario deve farsi ancora più attento». E fra questi, il primo di cui ha parlato è proprio «quello delle comunicazioni sociali, in particolare il mondo di internet». Spiegando, «come ho già avuto modo di dirvi: sentitevi impegnati ad introdurre nella cultura di questo nuovo ambiente comunicativo e informativo i valori su cui poggia la vostra vita! […] A voi, giovani, che quasi spontaneamente vi trovate in sintonia con questi nuovi mezzi di comunicazione, spetta in particolare il compito della evangelizzazione di questo “continente digitale”». E infine ha chiarito: «Sappiate dunque usare con saggezza questo mezzo, considerando anche le insidie che esso contiene, in particolare il rischio della dipendenza, di confondere il mondo reale con quello virtuale, di sostituire l’incontro e il dialogo diretto con le persone con i contatti in rete».
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