Battleship, non è Rihanna l’unico effetto speciale

Di Elisabetta Longo
13 Aprile 2012
Arriva al cinema la riduzione cinematografica dell'omonimo gioco da tavola. Un tripudio di tecnologia e cattiveria aliena a cui manca però un pizzico d'ironia.

Se pensate che comprando un biglietto per Battleship andrete a vedere una copia di Transformers (nel trailer si tiene a specificare che si tratta degli stessi produttori), non è esattamente così. Se nel film che ha lanciato Megan Fox nell’olimpo delle superattrici di Hollywood c’era spazio per i toni della commedia, per divertirsi e appassionarsi ai personaggi, qui l’intera sceneggiatura ruota attorno agli effetti speciali. Per cui, se siete in astinenza da un po’ dalla visione di blockbusteroni senza pretese avanti, c’è spazio per voi. La trama di Battleship prende il via dall’omonimo gioco da tavola, a cui tra breve farà seguito un videogioco. Come tanti altri tentativi di questo tipo, Resident Evil, Silent Hill, Tomb Raider e Prince of Persia, vedere il film non soddisfa tanto quanto un paio di partite alla consolle, anche se gli effetti speciali sono davvero speciali, gli alieni sanno invadere la Terra meglio del solito, sono ovviamente cattivissimi e spaventosi e mirano a conquistare il nostro pianeta perché il loro non offre più le condizioni adatte a vivere.

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I personaggi sono semplici e lineari e tutta la scena viene affidata agli enormi robot meccanici caduti sulla Terra dopo che un satellite ha lanciato un segnale negli iperspazi più profondi. C’è il ragazzo scapestrato (Taylor Kitch, esule del telefilm Friday Night Lights) che si arruola in Marina perché non ha niente da perdere e maturerà nel corso della lotta contro gli invasori. C’è la bionda tuttacurve (la neofita Brooklyn Decker) difficile da conquistare perché è la figlia del capo, c’è il capo, appunto, interpretato da Liam Neeson e c’è Rihanna. Che interpreta il soldato Raikes, ma nel vederla dire “Sì signore” a ogni scena lo spettatore non fa altro che pensare “C’è Rihanna in divisa?”.

In ogni caso, le due ore di film filano via veloci, anche perché le scene migliori, quelle dei buoni contro i cattivi senza esclusioni di colpi, sono inframezzate da un’ottima selezioni di brani rock, come gli Ac/Dc o i Rage against the Machine. A fine proiezione consigliamo però di disintossicarsi da questa overdose tecnologica con una bella battaglia navale con carta e penna. <

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