
«Basta remare contro Fabbrica Italia, a Pomigliano il progetto va avanti»
«Su Fabbrica Italia Pomigliano regna una grande confusione, perché ognuno dice la propria, chi è a favore della Fiat, chi è contro, ma si crea solo caos e preoccupazione».
È quanto ha sostenuto il segretario generale della Fim Cisl, Giuseppe Terracciano, sostenendo che sulla questione «bisogna fare chiarezza».
«La Fip faceva parte del più ampio piano Fabbrica Italia – ha sottolienato – ma il progetto a Pomigliano è già stato realizzato, grazie a chi ha avuto il coraggio di sottoscrivere l’accordo poi sostenuto a maggioranza dai lavoratori con il referendum in fabbrica. Quindi non è in discussione, ed è teso ad andare avanti e non a tornare indietro. L’azienda c’è, e quella di Pomigliano è la realtà industriale migliore per quel che riguarda l’innovazione tecnologica, con la produzione di un modello che fa parte del segmento B, che per decenni ha mantenuto in vita la Fiat. Poi, non appena ci saranno le condizioni di mercato che riprenderà a salire, è chiaro che da parte nostra ci sarà una richiesta di incontro con i vertici per pianificare una salita produttiva che consenta l’assunzione di altri cassaintegrati».
Da parte del sindacalista, inoltre, l’appello a «chi ha sempre remato contro l’accordo». «La smettessero – ha concluso – e lavorassero seriamente per far andare avanti il progetto. Non demonizziamo chi ha investito in Italia, ma cerchiamo la coesione necessaria per uscire dalla crisi. E poi chiediamo al Governo di intervenire, di fare qualcosa per risollevare le sorti del settore fortemente penalizzato dalla crisi economica in essere, così come fanno in altri Paesi. Non può certo sostituirsi all’azienda, ma sicuramente può fare in modo da ridurre i costi e le spese, e di non gravare sulle tasche dei contribuenti che sono anche gli acquirenti delle vetture».
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3 commenti
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Verissimo: su Fabbrica Italia regna una grande confusione e quelli che la alimentano sono: questo esponente della Fim Cisl e Tempi con questo articolo ai limiti del ridicolo.
C’è solo una persona che vuol remare contro l’accordo da lui stesso voluto: il sig. Sergio Marchionne. Costui ha detto (ma i redattori di Tempi non leggono leggono le sue dichiarazioni?): “Quel progetto non è in linea con l’andamento attuale dei mercati”.”Le cose sono profondamente cambiate da quando nell’aprile 2010 venne annunciato il piano. E’ impossibile fare riferimento ad un progetto nato due anni e mezzo fa ed è necessario che il piano prodotti e i relativi investimenti siano oggetto di costante revisione per adeguarli all’andamento dei mercati” QUESTO E’ UN IMPRENDITORE CORAGGIOSO E RISPETTOSO DEGLI IMPEGNI PRESI A SUO TEMPO DAVANTI AL MINISTRO SACCONI E ALLE PARTI SOCIALI ALLE QUALI HA PROPOSTO UN REFERENDUM IN BASE A QUEGLI IMPEGNI????????
Tempi ormai è solo ideologia pura!
E per quanto riguarda Pomigliano in particolare: ” I sindacati firmatari cercano di calmare gli animi – spiegano gli operai – ma dalla prossima settimana si ricomincia con la Cig, due settimane, che si aggiungono alle due di agosto”.
La rivista Tempi prima o poi imparerà a dare le notizie complete e a dar voce agli operai????
E chiudo così:
dopo Sant’ Antonio Simone, quelli di Tempi sono impegnati solo a far brillare l’aureola sul loro San Sergio Marchionne. Per i redattori di Tempi ci sono solo santi e diavoli; non vedono contemporaneamente pregi e difetti, nè vizi e virtù, in ogni personaggio di cui parlano. Praticamente vedono solo o bianco o nero, mai grigio!!!!!!!!!!!