
Bagnasco: «Preghiamo per la salvezza del popolo libico»
«Speriamo che tutto si svolga rapidamente in modo giusto ed equo per la salvezza di tanta povera gente che è sotto gravi difficoltà e sventure. Preghiamo per la salvezza del popolo libico». Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei che questa mattina ha incontrato, nell’ambito della visita pastolare, la comunità parrocchiana della Basilica di Nostra Signora del Rimedio in piazza Alimonda.
Nel suo intervento davanti ai fedeli ha aggiunto «è una situazione che, dal punto di vista concreto, mi pare non abbastanza chiara. Mancano diversi elementi quindi non è facile esprimere una posizione. Il Santo Padre, sia Giovanni Paolo II che Benedetto XVI hanno creato con il messaggio del 1 gennaio, giornata mondiale della pace, con compendio di riferimento sul tema della pace che, di anno in anno, ha affrontato i diversi aspetti: il rapporto della pace con la giustizia, con il perdono, con il creato e tanti altri. Tutte le carte internazionali – ha aggiunto il card. Bagnasco – parlano di dignità della persona umana che richiede dei diritti che non sempre sono rispettati e promossi nelle diverse parti del mondo. Questi diritti devono essere coniugati dentro le diverse culture, tradizioni».
«Certo è – ha proseguito il porporato – che l’umanità dovrebbe diventare sempre di più una comunità, una famiglia dove ci si aiuta vicendevolmente. Il perdono evangelico vale sempre, ma nel momento in cui io sono macchiato da una ingiustizia, la dottrina cattolica dice che io sono libero di rinunciare a qualunque difesa, al mio diritto. Ho il dovere di intervenire, questo ci indica il Vangelo. Per quanto riguarda la situazione concreta, di ciò che sta accadendo in Libia, “per adesso mi sembra troppo complessa per esprimere un qualche giudizio”».
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