Avvenire benedice Checco Zalone: finalmente un comico che non fa lo zerbino dei soliti benpensanti

Di Redazione
19 Novembre 2013
Mentre "Sole a catinelle" si prepara a diventare il film più visto di sempre al cinema, Davide Rondoni firma un editoriale entusiasta sul quotidiano dei vescovi

Quasi sette milioni di spettatori, 6 milioni e 700 mila per l’esattezza, e un incasso di 43,8 milioni di euro. Dopo appena tre settimane di programmazione Sole a catinelle di Checco Zalone è già il film italiano di maggiore incasso. E si prepara, stando ai dati Cinetel diffusi da Box Office, a stracciare tutti gli altri anche in quanto a numero di spettatori (Avatar, attuale detentore del record, si è fermato a sette milioni e mezzo).

CONTROCORRENTE. Perché «Zalone sbanca»? È la domanda a cui prova a rispondere Davide Rondoni in un editoriale pubblicato da Avvenire. Il comico pugliese, secondo Rondoni, piace innanzitutto perché «ha coraggio». «Abbiamo avuto molti comici e autori di commedie bravi ad andare nel verso della corrente», scrive il poeta romagnolo. E mentre i colleghi di Zalone sono per lo più «bravi nel sottomettere il loro talento a facili battaglie di costume o politiche», lui ha trovato «il coraggio di non andare solo nel verso della corrente. Ha preso di mira nella sua carriera di uomo di commedia luoghi comuni e stereotipi inattaccabili».

BASTA CON I VECCHI SCHEMI. Zalone, spiega Rondoni, «senza abbassarsi mai a banale trivialità, ha finora costruito personaggi buffi e umanissimi (come siamo un po’ tutti), che hanno a cuore le preoccupazioni manifeste e segrete di tante persone comuni (i figli, l’amore, come cavarsela con la crisi…)», e la sua bravura sta nell’evitare di affrontare tutto ciò con gli «schemi vecchi e parziali» degli altri, i quali spesso, non a caso, cadono vittime di un «facile e banale sentimento antipopolare».

RISATE CHE FANNO PENSARE. A proposito di comici e commedie, Rondoni arriva a paragonare il nuovo mattatore al «fenomeno Benigni – capace con il suo Dante di far ridere, pensare e commuovere»: anche Zalone infatti «offre agli italiani lo specchio dove guardarsi meglio, ridendo e pensando su se stessi». In particolare, Sole a catinelle secondo l’editorialista di Avvenire si merita il successo che sta ottenendo perché «pone al centro la drammaticità e il valore dei legami familiari, ironizza su certa cultura contemporanea, invita ad affrontare la crisi senza avvilimento, e addirittura rende un omaggio alla sacralità della vita con linguaggio grottesco dinanzi alla seduzione dell’eutanasia».

QUELLA POSITIVITÀ ULTIMA. Si tratta insomma «una lettura in chiave comica di questioni che agitano gli strati diversi della nostra società». Una lettura – prosegue Rondoni – affrontata con un «coraggio che consente di mettere a nudo atteggiamenti da benpensanti, che smitizza emblemi e luoghi comuni del potere e della moda». Se ne sentiva il bisogno in un’epoca in cui «troppa comicità è servita da zerbino (o da quinta colonna) a lotte politiche». Zalone, al contrario, indica «un terreno per così dire più rischioso che quello offerto dalla scena politica: la vita della gente comune, il dramma dei sentimenti e degli affetti, la fatica del vivere e la ricerca di una positività ultima dell’esistenza». Per questo, conclude il poeta, la sua «è una comicità che non lascia uno strascico d’amarezza, se non in chi certi risultati al botteghino vorrebbe farli al suo posto».

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8 commenti

  1. Jack

    Cado dalle nubi del 2009 l’avrò visto almeno 15 volte ridendo sempre a crepapelle.
    Scene top: lui che canta al bar gay, lui che canta al raduno leghista, l’incontro con il pretino e l’incontro con gli emo..
    Che bella giornata, più film, divertentissimo, scena top: l’incontro e la cena con i terroristi islamici!
    Non ho ancora visto sole a catinelle, ma se come mi dicono ha la stessa impronta dei precedenti sarà strepitoso! Chi lo paragona ai cinepanettoni “tette scorregge e stesse battute da 30 anni” o è in malafede o non ha un minimo di senso critico oppure parla senza aver neanche visto..
    Così da ridere – solo a teatro – il monologo “la penultima cena” di altra faccia nota di Zelig, mitico Paolo Cevoli!!!

    Buona visione!

  2. Bongiovi

    Ora ho capito perchè Cecchi Paone ha bocciato questo film, con la solita acidità che lo contraddistingue (ma il maalox non glielo segna nessun medico?!?!), perchè come dice il titolo di questo articolo non fa “lo zerbino ai soliti ben pensanti”. Mi ha sempre colpito, anche nei precedenti film, il suo umorismo, un pò ingenuo, un pò “fuori moda” appunto, senza volgarità, dove si può portare anche i bambini.

  3. Cisco

    Checco Zalone è in assoluto il comico più controcorrente, definirlo politically correct è ridicolo. Direi che è un genio della dissimulazione, ma è chiaro che utilizza personaggi cafoni per lanciare messaggi contro il potere di certe categorie, siano i comunisti, i preti, i vegetariani, i gay, gli psicologi ….

  4. Alessandro

    Ho visto in TV il suo penultimo film, e più che ridere mi ha fatto sorridere, anche se alla fine era un po’ stiracchiato. Ho l’impressione che sia un buon cabarettista, ma da qui a reggere un film intero ce ne passa. Ripeto, divertente, ma non è Totò e neanche il Pozzetto degli anni ’70-’80 (chi si ricorda dello strepitoso Don Cimbolano in pieno periodo post-CV2 alzi la mano :)).

    1. giovanna

      Sole a catinelle l’ho visto al cinema, con tutta la famiglia, non abbiamo fatto che ridere dall’inizio alla fine, anche i figli avevano le lacrime agli occhi dal ridere, ho solo perso qualche battuta perché i più piccoli a volte mi chiedevano spiegazioni , ma pazienza !
      E poi, dai Mike, sostiene la famiglia, ridicolizza l’ eutanasia…per me è ok ! Mica un cattolico deve per forza essere permaloso come i comunisti e i gay ! 🙂

  5. mike

    fa ridere anche se la sua comicità ha una puntina (o puntona?!) di cattiveria. però non è innovativo anzi… in particolare nell’anticlericalismo. come nel film precedente quando invece di baciare l’anello al vescovo bacia il suo anello. poi in quest’ultimo film dice al figlio che è meglio essere gay che comunista, poi alla fine lui (il personaggio insomma) diventa comunista. per cui zalone altro che innovativo! è inquadrato, politicizzato, politically correct come forse mai nessuno prima di lui. ed è il più visto al cinema nella storia d’italia. e questo, per chi ancora si ritiene cattolico, deve essere la cosa inquietante. poi certo alla fine zalone fa ridere e porca miseria se fa ridere.

    1. giovanni

      Non ho visto il film ma se è vero ciò che scrivi pur essendo anticomunista non me la sento di contraddire Zalone. Tra le due opzioni meglio essere comunista.

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