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A prendere le difese di Julian Assange, fondatore di Wikileaks minacciato di estradizione negli Stati Uniti dove si troverebbe ad affrontare accuse di spionaggio che prevedono 175 anni di carcere, sono soprattutto giornalisti. Ma il più famoso hacker del mondo non ha dimostrato, negli anni, nemmeno un briciolo di etica giornalistica, anche se la presidente della Federazione internazionale dei giornalisti con sede a Parigi gli ha a suo tempo rilasciato una tessera professionale che è scaduta l’8 settembre scorso.
Certamente Assange non è colpevole di spionaggio, accusa sollevata contro di lui dal dipartimento di Giustizia americano nel maggio 2019 con 18 diversi capi di imputazione, ma non è nemmeno candido come una colomba. Perché, come ha scritto Giuliano Ferrara (che pure come tutti si augura che il 52enne australiano sia rimesso in libertà), la libertà di informazione stabilisce che «scriverai e diffonderai la verità ma non manderai al macello chi, uomini donne e strutt...
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