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La fine aleggia su di noi, non solo quella dell’anno agli sgoccioli. Peccato che siano andati esauriti i biglietti del concerto di Capodanno di Tony Effe, sarebbe stato bello festeggiare la mezzanotte esultando: siamo al capolinea. Nessuno più di lui è riuscito a mandare in cortocircuito il dibattito collettivo, e a svelare che ci sono grandi bolle di sapone che scoppiano al primo soffio di business.
Dopo 12 mesi di nastri e scarpe rosse, processi mediatici ai femminicidi con i contributi meticolosi di psicologi e criminologi, eccoci approdati al dilemma culminante: ma cantanti come Giorgia, Noemi ed Emma possono ancora fare concerti contro la violenza sulle donne dopo aver difeso il diritto del loro tatuatissimo collega Tony Effe di cantare «lei la comando come un joystick, non mi piace quando parla troppo, le tappo la bocca e me la fotto»?
Anche i Paesi Bassi annunciano la fine, dei concorsi di bellezza. Niente più Miss Olanda. È come se qualcosa si fosse rotto, dopo aver inc...
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