Animali da palcoscenico

Di Giuseppe Pennisi
15 Dicembre 2015
Vicende, personaggi, concerti e situazione al limite dell’assurdo in cui si mettono a nudo invidie, rivalità accesissime, ma anche tanta passione per la musica

animali da palcoscenicoLe orchestre sono spesso protagonisti di film ed anche di commedie, con la varia e svariata umanità che propongono in un contesto che richiede la massima disciplina da parte di artisti che, per natura, sono spesso indisciplinati e si ritengono tutti grandi solisti. In Prova d’Orchestra, Federico Fellini ne fece un’allegoria surrealista aperta a varie interpretazioni. Più di recente, nel 2009, Il concerto (Le concert) del regista rumeno-francese Radu Mihailineu, ambientato fra Mosca e Parigi con dialoghi in russo e francese (sottotitolati), ebbe un enorme successo di pubblico e fu pluripremiato (David di Donatello, Primo Magritti, César, Nastro d’Argento): raccontava, tra il serio ed il faceto, la vicenda di un’orchestra russa dismessa, dopo il cambiamento nell’URSS, che, assemblatasi di nuovo, tentava di fare un concerto a Parigi per iniziare, una nuova carriera all’estero.

Ora arriva un romanzo (Animali da Palcoscenico: luoghi, persone e attività ludiche che si sviluppano a margine dell’attività di un orchestra di Johnny Volpe, Zecchini Editore, Varese 2015 € 17). Johnny Volpe è lo pseudonimo non di un direttore d’orchestre o di un orchestrale ma di amministratore di diverse orchestre, anche se il romanzo ruota attorno a solo una (ovviamente fittizia) e che rappresenta una sintesi di esperienze vissute, lette con le lenti di una bonaria ironia.

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]Vicende, personaggi, concerti e situazione al limite dell’assurdo in cui si mettono a nudo invidie, rivalità accesissime, ma anche tanta, tanta passione per la musica che trasforma i musicisti in “animali da palcoscenico”. Quando una diecina di anni fa, ero Vice Presidente del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto ho accompagnato la compagnia per tre settimana in Giappone e più di recente sono stato con l’Orchestra Sinfonica di Roma in Polonia, Germania, Austria e Tunisia, ho avuto o visto esperienze analoghe a quelle raccontate nel lavoro di Johnny Volpe. Posso, quindi, assicurare che la vicenda è fittizia ma le situazioni sono non vere ma verissime.

A chi può interessare il volume, che si presenta come una bella strenna di Natale? In primo luogo, a chi va a concerti e vuole capire cosa avviene dietro le quinte e partecipare meglio, quindi, alla vita di chi “fa musica”. A chi vuole comprendere l’ambiente. E soprattutto a chi si vuole divertire.

@giuseppepennis4

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