Amanda Knox ai giudici: «Ho paura che il fumo delle accuse vi accechi»

Di Chiara Rizzo
17 Dicembre 2013
Nel processo d'appello bis per il delitto di Perugia, l'imputata americana scrive una lettera al tribunale: "Non vengo in Italia, temo la veemenza dell'accusa". La corte: «Irrituale, se vuole parlare venga qui»

Amanda Knox, dagli Stati uniti dove oggi vive, ha inviato una lettera ai giudici della Corte d’assise d’appello di Firenze che celebrano il processo Perugia bis: “Non sono presente in aula perché ho paura. Ho paura che la veemenza dell’accusa vi impressionerà che il loro fumo negli occhi vi accecherà” ha scritto la Knox. Amanda, accusata dell’omicidio di Meredith Karcher nel 2007, si descrive vittima delle accuse che avverte come “un abuso ingiusto e maligno”.

“IO E MEZ AMICHE”. Il motivo lo spiega raccontando che “Meredith era la mia amica. Lei mi era simpatica, mi aiutava, era generosa e divertente. Non mi ha mai criticata. Non mi ha mai dato neppure un’occhiataccia. L’accusa afferma che una rottura era avvenuta fra me e Meredith per la pulizia. Questa affermazione è una deformazione dei fatti. Nel periodo breve che Meredith e io eravamo coinquiline e amiche non abbiamo mai litigato”.

LA CORTE: «PRASSI IRRITUALE». Dando lettura dello scritto di Amanda Knox in aula, il presidente della Corte d’assise d’appello fiorentina Alessandro Nencini ha sottolineato che «è irrituale. Chi vuol parlare nei processi viene nei processi. Non sono dichiarazioni spontanee». E ha poi aggiunto che per quanto ne sa, sono solo gli avvocati ad attribuire la lettera ad Amanda: «Io non l’ho nemmeno mai vista, non la conosco».

SENTENZA PER IL 15 GENNAIO. Il processo ormai è alle ultime battute. Dopo la requisitoria del procuratore generale, che ha chiesto 26 anni di condanna al carcere per Knox e Raffaele Sollecito, la parola è passata ai difensori dei due imputati. La prima arringa è proprio oggi, ed è quella del collegio difensivo di Amanda Knox rappresentata dagli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova. Il team di difensori di Raffaele Sollecito, guidato da Giulia Bongiorno, parlerà invece il 9 gennaio, mentre per il 10 è attesa la controreplica dell’accusa. A quel punto dovrebbe iniziare la camera di consiglio che dovrebbe concludersi entro metà gennaio 2014.

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