Afghanistan, bomba uccide il tenente Massimo Ranzani

Di Redazione
28 Febbraio 2011
L'alpino Massimo Ranzani di 37 anni è morto e altri quattro sono rimasti feriti, tre gravi, a causa dell'esplosione di un ordigno improvvisato che ha colpito un veicolo blindato Lince del V Reggimento Alpini. Il premier Silvio Berlusconi: «E' sempre un calvario, tragedie che ti prendono il cuore». La Russa: «Mi inchino alla memoria di questo ragazzo. Restiamo in Afghanistan»

Alle 12.45, ora locale, a 25 chilometri a Nord di Shindad, in Afghanistan, è esploso un ordigno improvvisato (IED) che ha colpito un veicolo blindato Lince della Task Force Center, del V Reggimento Alpini. Nell’incidente è morto il tenente Massimo Ranzani e altri quattro sono rimasti feriti.

«E’ un calvario. Ogni volta», ha commentato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. «E quando accadono tragedie che coinvolgono i militari italiani impegnati nelle missioni internazionali di pace si rinnova il dolore. Sono cose che ti prendono il cuore».

Il premier ha parlato all’inizio di una conferenza stampa con il ministro Michela Vittoria Brambilla: «Ho ricevuto questa brutta notizia del coinvolgimento di nostri mezzi in Afghanistan, uno dei quali saltato in aria su un ordigno molto potente. Purtroppo è morto un militare, un tenente di 37 anni, ed altri quattro sono rimasti feriti, di cui tre purtroppo in maniera grave. E’ un calvario. Speriamo che questo sacrificio serva perché ogni volta si rinnova il dolore».

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha dichiarato: «Mi inchino davanti alla memoria di Massimo Ranzani, che va ad aggiungersi dolorosamente a una lista che è troppo lunga, una lista che non possiamo e non vogliamo dimenticare». Ha poi ribadito la posizione italiana: «Restiamo. La linea non cambia di fronte a un evento luttuoso. Le scelte si fanno a prescindere da questo, tenendo certo conto anche del sacrificio che certe scelte comportano».

«Questo giovane stava facendo un trasferimento – ha spiegato il ministro La Russa – erano 13 mezzi italiani, compresa un’ambulanza. Lui si trovava nel secondo Lince della colonna».

La pattuglia rientrava da un’operazione di assistenza medica alla popolazione locale. L’utilizzo di IED, nonostante gli importanti progressi svolti da ISAF per contrastarne la minaccia, rappresenta una delle modalità di azione tra quelle utilizzate dagli “insurgent” e, nel 30% dei casi, colpisce vittime civili.

Le forze di sicurezza ISAF svolgono una continua attività per prevenire questo genere di minaccia al fine di migliorare le condizioni di sicurezza e garantire uno sviluppo sociale ed economico della regione. Sono 37 le vittime italiane cadute in Afghanistan.

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