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Ora che il leader del Partito popolare Alberto Núñez Feijóo ha perso anche il secondo voto di fiducia davanti al parlamento per l’investitura a primo ministro, restano solo due possibilità per la Spagna di uscire dalla crisi di governo cominciata con le dimissioni del premier socialista Pedro Sánchez all’indomani delle elezioni regionali del 28 maggio scorso: o il capo di governo uscente forma un governo-ammucchiata, che vedrebbe il Psoe appoggiato dall’estrema sinistra di Sumar e dai quattro partiti nazionalisti di Catalogna e Paesi Baschi, oppure si torna a votare il 14 gennaio dell’anno prossimo.
Delle due cose è più probabile la prima, perché Sánchez e i suoi alleati hanno condotto trattative con catalani e baschi già mentre Feijóo si teneva stretto il suo mandato esplorativo fino all’ultimo giorno (il 29 settembre), ma non è del tutto esclusa la seconda, perché sono già iniziate le manifestazioni di protesta (la prima, domenica scorsa a Madrid, ha riunito 60 mila pers...
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