Aborto, la grande censura. Perché è così difficile parlare del mega scandalo Planned Parenthood
Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti)
«Mi lasci fare un esempio recente dell’ostinata ristrettezza del pensiero liberal nei media. Quando è stato pubblicato il primo filmato segreto su Planned Parenthood a metà luglio, chiunque si informi solo attraverso i media liberal è stato tenuto totalmente all’oscuro, perfino dopo l’uscita del secondo filmato. Ma quei video giravano non-stop in tutti i talk show conservatori alla radio e in tv. Era una storia enorme e inquietante, ma i media liberal sono rimasti in silenzio totale. Una censura scandalosamente non professionale. I maggiori media liberal stavano cercando di seppellire una notizia ignorandola. Ora, io sono stata un membro di Planned Parenthood e sono una convinta sostenitrice dei diritti riproduttivi senza restrizioni. Ma sono rimasta disgustata da quei filmati e ho subito avuto la sensazione che ci fossero state gravi violazioni dell’etica medica nella condotta dei rappresentanti di Planned Parenthood». (Camille Paglia intervistata da David Daley per Salon, 29 luglio)
Ovvio che sia diventata il nemico numero uno del movimento pro-life americano. Negli anni l’hanno accusata di tutto, dal razzismo alla manipolazione delle coscienze. Ma quella cominciata poche settimane fa è forse la più dura delle campagne mai orchestrate contro Pp. E potrebbe lasciare un segno indelebile su questo brand planetario dei “diritti riproduttivi”. Peccato che tanti giornali italiani non se ne siano proprio accorti.
La nuova bestia nera di Pp si chiama Center for Medical Progress (Cmp), ed è una organizzazione no profit californiana dedita al «controllo dell’avanzamento della medicina, con particolare attenzione alle questioni bioetiche che incidono sulla dignità umana». Erano emeriti signori nessuno fino all’inizio di questa estate. Adesso sono famosissimi. Per ben due anni e mezzo, fingendosi procacciatori di tessuti fetali da girare ai laboratori di ricerca, e aprendo perfino una start-up fittizia per essere più credibili, si sono infiltrati nelle strutture di Pp, hanno ottenuto colloqui d’affari con manager e dipendenti della società e di altre imprese attive nel mercato del “tissue procurement”, e hanno ripreso tutto, per lo più di nascosto. Il risultato sta uscendo a rate su internet, in duplice formato: un documentario a puntate intitolato significativamente Human Capital, capitale umano, e una serie di filmati con gli incontri tra gli emissari “undercover” del Cmp e i pezzi grossi di colosso abortivo. Tutto il materiale raccolto documenterebbe, secondo gli autori, un’accusa devastante: Planned Parenthood è al centro di un gigantesco traffico illegale di organi di feti abortiti.
[pubblicita_articolo]L’orrore e la mobilitazione
Di sicuro, nella loro lunga incursione oltre la cortina della “libertà di scelta delle donne”, i militanti del Cmp si sono trovati davanti (e ora ripropongono al mondo) scene difficilmente riproducibili su carta. Colazioni di lavoro in cui si discute con disinvoltura di quantità e qualità di fegati, cuori, polmoni, reni, braccia e gambe “prodotti” in serie dalle cliniche affiliate a Pp. Battute su Lamborghini pretese in premio per gli ottimi accordi strappati, o su teste intere di bambini abortiti inviate ai laboratori di ricerca per garantire la conservazione del tessuto neurale richiesto («così aprono la scatola e fanno: “Oddio!”»). Manager che sorseggiano vino e gustano insalatine mentre spiegano di avere «fatto un 17 settimane proprio stamattina». O che discettano delle tecniche abortive più adatte alla conservazione degli organi. Testimoni che ricordano casi di bambini nati vivi e fatti a pezzi con le forbici. Intermediari di tessuti fetali che raccontano di ordini da «50 fegati a settimana» e di “prodotti del concepimento” letteralmente «caduti fuori» dalle pazienti.
È una lunga galleria degli orrori e di immagini vietate ai minori in cui spiccano per altro alcuni elementi documentali e dichiarazioni abbastanza compromettenti. C’è il volantino di StemExpress, una grossa società per la fornitura di tessuti fetali, distribuito alle cliniche affiliate a Planned Parenthood per proporre loro collaborazioni con grandi «benefici finanziari». C’è il listino dei compensi garantiti da un altro importante player di questo mercato per ogni campione di tessuto ricevuto. Ci sono soprattutto diversi accenni, sempre da parte dei rappresentanti di Pp, alla possibilità di «alterare il processo» per ottenere «intact fetal cadavers» e cioè «campioni migliori di tessuto» (confessione che secondo il Cmp configurerebbe una pratica illegale tanto quanto il commercio di membra umane: l’aborto a nascita parziale).
«La prima [sorpresa, ndr] è stata la facilità con cui abbiamo avuto accesso ai piani più alti di Planned Parenthood dicendo che volevamo comprare da loro parti di bambini (sebbene non l’abbiamo messa giù in maniera così crudele). Abbiamo detto le “parole magiche”. È stata la nostra corsia preferenziale per entrare nel cuore dell’industria dell’aborto». (David Daleiden, fondatore del Cmp, intervistato dal National Catholic Register, 11 agosto)
I vertici di Planned Parenthood, dall’inizio dello scandalo, ripetono che non si tratta affatto di vendita illegale di organi e tessuti fetali in cambio di denaro, bensì di regolarissime “donazioni alla ricerca” effettuate per volontà delle pazienti e dietro il versamento di semplici “rimborsi” per le spese sostenute per il servizio. Ma David Daleiden, il 26enne attivista cattolico fondatore del Cmp, giura che nei 30 mesi di inchiesta “undercover” lui e i suoi hanno scoperto che Planned Parenthood non si sobbarca alcuna spesa e che della raccolta dei tessuti si occupano direttamente i tecnici delle ditte intermediarie. «Più e più volte – dice – abbiamo sentito dalle loro bocche che fanno i soldi vendendo parti di bambini abortiti e che lo fanno per motivi di profitto».
Parallelamente, mentre prosegue il video-assedio del Cmp (a partire dal 14 luglio sono dieci i filmati già pubblicati su dodici, milioni le visualizzazioni su YouTube), è ripartita la battaglia politica per il “defunding”, il ritiro dei fondi federali destinati ogni anno a Planned Parenthood. Un primo tentativo organizzato dai repubblicani è già fallito al Senato il 4 agosto, ma ci saranno altre votazioni e inevitabilmente il caso è diventato uno dei temi più caldi della campagna elettorale per le presidenziali 2016. Prospettiva che preoccupa il colosso degli aborti anche di più di fattacci come l’incendio doloso appiccato nella notte del 4 settembre a una clinica Pp di Pullman, nello stato di Washington, subito definito «effetto degli attacchi falsi e incendiari che alimentano la violenza degli estremisti».
«Quattro commissioni del Senato e della Camera stanno indagando attualmente sulle accuse contro Planned Parenthood. Al Senato si è già tenuto un voto in merito al tentativo di togliere il finanziamento federale a Planned Parenthood, e alla Camera potrebbe svolgersi una votazione simile in settembre. Numerosi senatori e deputati, al pari di alcuni candidati repubblicani alle presidenziali, prospettano lo “shutdown” del governo federale se non saranno cancellati i fondi a Planned Parenthood. Ovviamente prendiamo questo tema molto sul serio». (Cecile Roberts, presidente di Planned Parenthood Federation of America, lettera al Congresso, 27 agosto)
La politica si è mobilitata a tutti i livelli. Anche a livello dei singoli stati sono partite indagini sui presunti reati denunciati dal Cmp (alcune delle quali per la verità si sono già concluse a favore di Planned Parenthood). Giornali e siti di area conservatrice sono scatenati. Fox News ha mandato in onda l’inchiesta di Daleiden. Anche la Cnn ne segue gli sviluppi. E se diversi aspiranti candidati conservatori alla Casa Bianca si sono schierati con i pro-life, Hillary Clinton promette che non smetterà di sostenere il gigante degli aborti «per il diritto di scelta delle donne».
I furfanti dell’informazione
La linea di difesa di Pp, messa per iscritto dalla presidente della federazione Cecile Richards in una lettera inviata al Congresso e accompagnata da una “forensic analysis” dei filmati prodotti dal Cmp, è la seguente: quei video sono pesantemente ritoccati, non contengono alcuna prova dei reati denunciati, e se c’è qualcuno che ha infranto la legge quello è Daleiden, autore di una truffa industriale, falsario di identità e ladro di dati.
Se sia vero o meno che Planned Parenthood non smercia organi di bambini abortiti ma si limita ad agevolare nobili “donazioni alla scienza” fra un aborto e l’altro, questo si vedrà. Ed è facile prevedere che la battaglia sul fronte legale sarà in larga misura tecnica e cavillosa. Qual è la linea di demarcazione che distingue una vendita da una donazione? E qual è il limite oltre il quale un rimborso diventa un prezzo? Forse davvero – benché resti da chiarire il coinvolgimento dei massimi vertici aziendali nel presunto mercato illegale di feti abortiti – questo scandalo alla fine risulterà poca cosa per Planned Parenthood a livello giudiziario (a livello di immagine il discorso è più complicato), specie se è vero che solo una minima parte delle cliniche afferenti al gruppo è coinvolta nella ricerca sui tessuti fetali, come sostiene la Richards.
Una cosa però è sicura. Daleiden è un mezzo furfante dell’informazione. Lui e i suoi segugi potrebbero aver violato diverse leggi federali spacciandosi per procacciatori di organi. Ne è convinta Planned Parenthood, che ha chiesto al Congresso (con l’appoggio di importanti esponenti democratici) di rendere la pariglia agli «estremisti» aprendo inchieste anche su di loro. Ne è convinta anche la californiana StemExpress, l’intermediario di tessuti fetali che esce malconcio almeno quanto Planned Parenthood da questa video inchiesta, e che si è rivolto ai giudici (finora invano) per mettere a tacere il Cmp. Anche la National Abortion Federation ha denunciato Daleiden alla giustizia, nel tentativo di impedirgli di diffondere le immagini “rubate” a un meeting annuale dell’organizzazione.
La rimozione collettiva
Prevedibilmente, i grandi giornali più o meno liberal, dal Washington Post al New York Times, si sono affrettatti a scendere in campo in difesa dei campioni della “salute riproduttiva” contro questo «tentativo disonesto di fare apparire come atroci e illegali quelle che invece sono donazioni di tessuti legali, volontarie e potenzialmente in grado di salvare vite» (Nyt, editoriale del 6 agosto), tentando di ricacciare dietro al paravento dei soliti termini eleganti l’ombra di una realtà ben più sconvolgente e sanguinolenta.
Può suonare curioso l’accento censorio assunto per l’occasione da un giornale, il New York Times, che poco tempo fa non si è fatto altrettanti scrupoli quando si è trattato di ospitare l’appello di Michael Moore e Oliver Stone «per il futuro della libertà di espressione» e cioè per Julian Assange, fondatore di Wikileaks, altro gran furfante dell’informazione. Tuttavia il quotidiano newyorkese ha quanto meno il merito di non essersi nascosto del tutto la notizia. E in Italia la grande stampa quando deciderà di occuparsi di questo “major theme” della campagna elettorale?
Non è facile decidere di affrontare la (non) notizia di questo mega scandalo, non è mica un’inchiesta scomoda sul business dell’olio di palma. I video del Cmp obbligano a riesumare domande e dubbi considerati morti e sepolti nella maggior parte delle redazioni italiane. È roba da pro-life, e che schifo i pro-life con le loro immagini shock. Ecco. La sensazione è che l’inchiesta di Daleiden costringa a guardare cose, fatti, notizie che sono da troppo tempo oggetto di una grande rimozione collettiva. La più colossale e ostinata rimozione contemporanea. Di cosa parliamo quando parliamo di “diritto di scegliere”, di “salute riproduttiva”, di “donazioni alla scienza”? Di cosa parliamo quando parliamo di aborto?
Lo scandalo Planned Parenthood è la storia di una clamorosa auto-censura.
Cate Dyer (fondatrice e amministratore delegato di StemExpress): «In effetti molti laboratori accademici non ce la fanno».
Finto intermediario del Cmp: «Perché? Non capisco».
CD: «È quasi come se non volessero sapere da dove arriva [il campione di tessuto, ndr]. Io lo vedo proprio. Dicono: “Abbiamo bisogno di arti, ma non c’è bisogno che ci siano attaccati mani e piedi”. (…) Oppure vogliono ossa lunghe, ma ti chiedono di togliere tutto, in modo che non si capisca cosa sia».
Cmp: «Disossami il pollo e io lo mangerò, ma…».
CD: «Proprio così. Ma noi sappiamo di cosa si tratta (…)».
Cmp: «Si torna al grande stigma».
CD: «Sì. E i loro tecnici di laboratorio vanno fuori di testa, hanno crisi di nervi… Penso francamente che è per questo che tanti ricercatori, alla fine, alcuni di loro vogliono passare ad altro. Vogliono occuparsi di midollo osseo, vogliono occuparsi di tessuto adiposo, qualcosa che sia prelevato da umani adulti. Preferiscono evitare di pubblicare un articolo che dica che è stato ricavato da tessuti fetali».
Intervistato l’11 agosto dal National Catholic Register, Daleiden ha raccontato come sia stata dura anche per lui resistere davanti agli addetti in camice di Planned Parenthood mentre pescavano con le pinze i campioni di tessuto fetale tra i resti insanguinati degli aborti e glieli esibivano per mostrargli la qualità del “prodotto”. «È stata la cosa più difficile da sopportare», ricorda. Una grande sorpresa, invece, è stata scoprire «quale conflitto vivono molti medici abortisti riguardo al lavoro che fanno. Cercano in ogni modo di razionalizzare o intellettualizzare quel che fanno, rigirano la discussione in modo da non dovere affrontare le conseguenze delle loro azioni. Non vogliono affrontare il dolore e il rimorso che provano. Una dei medici che abbiamo incontrato, Deborah Nucatola (apparsa nel primo video “undercover” pubblicato dal Cmp, ndr), aveva la voce strozzata quando parlava dei particolari delle procedure. Si strofinava gli occhi, ma poi continuava e tentava di comportarsi come se nulla fosse. E non è l’unico medico abortista che abbiamo visto comportarsi così».
C’è un altro segnale che conferma come il vero tema inquietante di questo caso censurato sia la rimozione di una evidenza. In una lettera inviata al Congresso di Washington il 31 agosto in risposta a quella di Cecile Richards, Daleiden sottolinea un dettaglio: è strano come Planned Parenthood nella sua “forensic analysis” (che per altro secondo il Cmp non è affatto un’opera di tecnici “indipendenti” come sostiene la Richards) si accanisca tanto su due frasette in particolare, contenute in una sequenza girata all’interno di una clinica affiliata, allo scopo di dimostrare che non è sicuro che a pronunciarle sia stato il personale della struttura. Le paroline fastidiose sono: «È un bambino!» («it’s a baby!») e «è un altro maschietto!» («another boy!»). È «significativo», nota Daleiden, che Planned Parenthood, con tutte le accuse che si ritrova addosso, si preoccupi di «isolare queste due frasi per sottoporle a un esame speciale: sono ammissioni da parte di abortisti di Planned Parenthood della violenza connaturata al loro lavoro. Ma il modo in cui il report si concentra su di esse (…) sembra suggerire che anche Planned Parenthood ha la coscienza sporca per l’uccisione di bambini».
La violenza in gioco
Avviso ai genitori: i termini in gioco in questa disputa sono violenti ed molto espliciti, così come sono violente ed esplicite le immagini rubate dal Center for Medical Progress. Si parla di bambini soppressi, aspirati, frullati e venduti a pezzi. Tutte cose che si vedono. È un tema da stomaci forti. Troppo “pro-life americano” per non apparire indigesto alle nostre moderne coscienze dopo tre o quattro decenni di “diritti civili”. Perciò, non sorprende il silenzio pressoché totale dei media italiani. Ma prima di decidere che non valga la pena di parlarne perché “i lettori non capirebbero”, bisognerebbe chiedere un parere a David Daleiden, di anni 26.
Foto protesta anti-Planned Parenthood: Ansa/Ap
Foto supporter Planned Parenthood da Shutterstock
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30 commenti
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Per ora letto solo occhiello articolo. Alla fine dei nostri giorni -in questo triste caso ci sta a puntino un “purtroppo” -sarà svelato a tutti tutto ciò che abbiamo cercato di celare sulla terra..Fatemi una cortesia, leggete Luca 12,1: “…sarà annunziato sui tetti”, davanti a tutti!!, anche davanti alle vittime sacrificate al dio denaro… che vergogna!! . C’è da tremare!
A dire la verità quel gridare sui tetti avviene molto più spesso, perché le bugie hanno le gambe corte e se qualcosa ha radici viziate è lo stesso sviluppo a denunciarlo apertamente.
E’ vero, Yoyo, si dice che “i nodi vengono al pettine”…Ma che bello quando si udiranno le sante trombe suonare!
Quel giorno nessuno avrà da festeggiare.
nel frattempo continua pure a insultare tutti a destra e a sinistra,e stai serena perche’ nessuno e’ piu’ contento di noi atei se esistera’ un dio pronto a giudicare. intanto abbiamo gia’ provveduto a giudicarvi nelle nostre coscienze e con le nostre leggi,voi e la vostra chiesa marcia e ipocrita. tanto nei fatti,da sempre,quanto nelle idee demenziali.
mi sa che adesso siamo al circo finale ,cl lottomatica.cacciato il boy scout vedremo di rivedere con i tagli (USA docet) il sistema pubblico che vi ha consentito di stare a galla sul groppone di quegli Altri che vi fanno cosi schifo. Di sicuro non uno welfare state in comune con gente come voi : arrangiatevi. e tanti saluti alla vostra chiesa universale,vedremo cosa ne restera’.
Ma come, “iskander-edoardo”, non eri cattolica ??? 🙂
Poi, più che “noi atei”, che ne conosco con cuore e testa e non sono come te, potevi dire
“noi psico patici “.
Chissà se la ma lattia conclamata che ti fa penare così, non sia proprio la strada che ti salverà !
Nel frattempo, un pensierino ad un eso rcista lo farei.
E “arianna Z”….pufffff
già sostituita egregiamente !
Il siparietto, vogliamo il siparietto !
Edoardo/a,
se ti riferisci a me…
Facciamo insieme -together, ensemble- una lucida analisi dei posts scritti sopra: il mio cita il Vangelo a “malincuore”, nel senso che mi dispiacerà per coloro che hanno taciuto fatti di gravità inaudita, e che alla fine conosceranno tutti; il tuo dove ti dichiari atea e alla fin fine speri in un dio all’arrovescia che ci punisca tutti -me in particolare..(gli atei non credono, punto), dove giudichi cristiani e la Chiesa come”marcia e ipocrita” (avrà i suoi difetti, non ne dubito affatto, ma c’è modo e modo!). Ecco, appunto, il modo, il tuo modo. UNICO nel suo genere. Da brivido.
Ma di cosa vi meravigliato? L’aborto è una pratica diffusa nella cultura occidentale e se anche una parte lo considera un delitto, viene pur sempre riconosciuto come un male inevitabile è comunque minore rispetto a tanti altri mali.
Quali mali ? Per esempio, il trollare a tutto spiano ? Così, tanto per passare il tempo .
Trollare?!?! Cosa significa? Io penso che l’aborto sia un delitto per la società perché uccide degli innocenti inermi e dovremmo condannare chiunque lo compia, per qualsiasi ragione. Il fatto è che purtroppo non molti la pensano così. Tu cosa pensi?
Certo, “arianna Z”, certo.
L’argomento che ci sono pochissime persone contrarie all’aborto è ormai un mantra, come il fatto che ci siano pochissimi cattolici al mondo, pochissimi contrari alla compra vendita dei figli ecc ecc.
Prova ancora, ma non sarai più fortunata.
Noi si tenterebbe di parlare seriamente.
O , almeno, stare in silenzio davanti a vicende così drammatiche, per una questione di rispetto umano, che comunque è inarrivabile per te.
Cosa significa inarrivabili per te? Io non la conosco, ho espresso il mio pensiero è ho chiesto cosa ne pensa lei. Non mi ha risposto e in compenso nega quello che tutti vediamo ogni giorno. Il che non significa essere d’accordo ma chiudere gli occhi non mi sembra una buona idea. Lei faccia quello che vuole.
Significa che è inarrivabile per te, cara “arianna Z”, una capacità di rispetto umano davanti a vicende così drammatiche, che non possono essere puro pretesto per trollare.
Vedo che pensa di conoscermi, io non come e tanto meno come fa a dire che io non ho rispetto umano. Pensi per lei che io non conosco e mi guardo bene dal dire qualcosa sulla sua sensibilità di fronte a vicende come l’aborto.
Sarebbe interessante capire come mai senza aver mai scambiato una parola con me,mi accusa di essere priva di rispetto umano. A giudicare dal tono con cui si rivolge a me, forse chi non dimostra rispetto, non sono certo io.
Comunque la saluto. Spero che in questo forum non siano tutti come lei.
@arianna: c’è poco da sperare 🙂 …
Be’ magari Giovanna avrà capito di aver preso un granchio visto che non sembra rispondere più…che ne dici?
A causa dell’imperversare più volte accertato di una tribù di troll multinick gestiti da uno o più personaggi problematici è probabile che il tuo intervento iniziale sia stato frainteso. Anche perché se uno definisce “un male inevitabile […] comunque minore rispetto a tanti altri mali” di una piaga mondiale che causa letteralmente miliardi di innocenti…
Se poi incassi pure il sorrisetto complice di Nino il trollino…
Ma tu Giovanna come fai a essere sicura di tutti questi (non è meglio chiamarli) provocatori?
Anche perchè mi pare – e sottolineo mi pare – che tu dia del provocatore solo a quelli che non la pensano come te.
Cara Engy, il tuo sospetto è legittimo, ma ho letto discussioni e discussioni degli ultimi due anni, dopo che questa signora è stata beccata a chiamarsi in contemporanea “triestina” e “filomena “, raccontando, con il primo nick, di essere madre di due gemelli e inventandosene di ogni, veramente di ogni.
E prima c’erano stati altri episodi simili, non così eclatanti, come quello del “barbuto-filomena ” e di gianni-filomena, o le grosse balle smentite al giro dopo, come nel caso di “nino”.
Da allora, “filomena” è sparita, ma mi sono insospettita alquanto, data l’enorme capacità di mentire dimostrata dalla signora.
Ti assicuro che leggere di fila le vecchie, e anche le nuove, discussioni fa un effetto pazzesco.
Nick che dicono di aver scovato il sito il giorno stesso e conoscono perfettamente tutte le dinamiche interne, nick che compaiono solo in due occasioni al massimo, per dire “sono d’accordo” col nick principale, nick che raccontano storielle a non finire sulla propria vita, come se le avessero prese da internet, senza partecipazione ed emotività e altre mille faccende che non elenco per non annoiare.
Hai letto lo scambio tra “micheleL” e “riccardo” : in pratica hanno messo nero su bianco di essere la stessa persona, non so, mi è sembrato così lampante !
E lo scambio insignificante, qui tra “arianna” e “nino” ? Non si capisce che sono un’unica persona ? Sarà che di siparietti simili, anzi identici, ce ne sono stati decine e decine , con decine di altri nick, ma io ci metto la mano sul fuoco !
Poi, le risposte di questi nick, sono del tutto omologabili, direi in fotocopia.
E infatti, dalla risposta , se ho dei dubbi, riesco a capire chi siano veramente questi personaggi : frasi ricorrenti, temi fissi e immutabili ( per esempio, il fatto che la donna sia discriminata, anche quando non c’entra un tubo , o la discussione, portata avanti nello stesso identico modo da almeno 5 o 6 nick, nei mesi, del fatto che i cattolici pagano le tasse per l’aborto , ma sono tanti i temi fissi e discussi nello stesso identico modo, da nick diversi ), piccoli tic…
Il fatto che tutti questi “provocatori “siano contrari alla linea di tempi, mi sembra una considerazione ovvia, dato che si tratta di un’unica persona.
E di sicuro non mi si può accusare di non volere il confronto, dato che ho dialogato con tutti loro per ben due anni , con certi nick, ricevendone in cambio, con altri nick paro lacce, volga rità, offe se personali, come d’altronde accade ora, ma si tratta sempre della stessa unica persona : forse non te ne sei accorta, ma spesso queste frasi ingiuriose compaiono e vengono poi rimosse dalla redazione.
Certo, non ho accesso al suo ip, prove certe non ne ho, tranne che in quei casi che ho citato e che per me sono stati uno scoperchiamento del vasi di pandora, ma sono così sicura che sarei disposta ad andare fino in fondo a questa faccenda e, anzi, dato che sono stata mi naccia ta da questa persona varie volte, con più nick, mi sono augurata che finalmente questa denuncia andasse in porto : da parte mia ero e sono tranquillissima delle mie deduzioni, che si confermano ogni giorno di più.
Ma non c’è stata alcuna de nuncia nei miei confronti : chi denuncerebbe qualcuno per averlo beccato come troll coi fiocchi e controfiocchi ? 🙂
Io, da parte mia , con l’uso della mia testa e del mio cuore, ci metto la mano sul fuoco.
E ti dirò che, sapendolo, non sembra poi così difficile accorgersene, anzi , fin troppo facile.
Infine, il fenomeno dei multi-nick , ormai mi sono fatta una cultura sul campo, c’è anche tra chi condivide la linea di Tempi, ma si tratta di avere uno, magari due, anche tre nick che si danno ragione, non certo un centinaio a dir poco, con nuovi ingressi ogni giorno, come nel caso della signora in questione !
Io ne sono stra-convinta : il 90%, almeno, degli interventi contro la linea di tempi, sia che si presentino “cattolici”, “ex-cattolici”, “protestanti”, “atei”, “mariti”, “mogli”, “anziani”, “diciassettenni” …con tutte le loro storielline d’ordinanza, appartengono ad un’unica persona, dato che “il sistema lo permette “, come ha ammesso più di una volta lei stessa, d’altronde.
Ah, ha anche scritto che , dato che “i registri” che usa sono diversi, non era possibile beccarla !
Tu diresti mai , se uno ti chiedesse se sei “giovanna”, che non avete lo stesso registro ???
Dai !!!!
Un’ultima cosa : ho notato che il mega-troll assume molto spesso i nomi di vecchi partecipanti, più o meno a favore della linea di tempi , non affermando di essere “quel” riccardo, o michele, o toni o flavio o alberto o giuseppe o andrea o emanuele ecc ecc, ma comunque usa i nomi di partecipanti al sito.
Dunque, tocca pure stare attenti, chiunque si presenti, se sia o non sia quel “giovanni”, quel “pippo”, quell’ “Engy ” !!!!
In breve, comunque, si capisce con chi si sta parlando, fidati !
Poi, Engy, per non parlare in generale, vediamo quest’ultima “arianna zeta”, che , tra l’altro è un nick simile a altri hor ror nick, come “michele elle o claudio emme”, alla faccia della fantasia.
Si è presentata subito con la storia che ad essere contro l’aborto sono in pochi.
Questa cosa l’ha ripetuta , con tanti nick, fino alla nausea, sia che si presenti come cattolica o atea o ex-cattolica ecc ecc
Le preme ogni volta sottolineare con insistenza che sono quattro gatti quelli che non sono favorevoli ad aborto, compravendita dei bambini vivi o morti ecc ecc.
Poi, nella replica, un’ altra frase standard: “spero che non tutti siano come lei in questo forum “. Me l’ha detto ogni volta ! Possibile che ogni nick nuovo dica sempre questa frase, appena si affaccia ?
E ha richiamato la faccenda della nostra “sensibilità sull’aborto”, anche questo un discorso fatto più volte in precedenza :secondo lei, in tanti nick, se non avessimo questa particolare “sensibilità” su questo tema, ci accoderemmo al pensiero unico con facilità.
Cioè, secondo lei, è una questione di “sensibilità”, non oggettiva o umana, il fatto di essere contrari all’aborto.
E ogni volta, come tutte le volte , ecco il nick d’appoggio : in questo caso il fumetto “nino”.
Tutto può succedere, ma, per esempio, non mi è mai sembrato che ,quando intervieni ,tu abbia sempre , sempre, sempre, un nick che ti dia man forte, no ?
Tanto più assurdo in questa lunga sfilza di nick che “si presentano per la prima volta ” !
Vabbè, non interesserà, giustamente, a nessuno, ma tu mi hai fatto una domanda e non ho resistito a risponderti.
Potrei approfondire ancora di più, ma non mi sembra il caso.
Ho messo le parole “Planned Parenthood” nel motore di riecerca del Corriere della Sera: L’ultimo articolo in cui ci sono queste due parole risale al 2012.
In Repubblica si sono due articolo di agosto 2015: solo una citazione e la definizione di “caccia alle streghe” di chi si opone al finanziamento di Planned P.
Toni, non puntare l’attenzione su quanto dice ( e non dice) il multi-nick .
Prova a dare un’occhiata alla discussione dell’articolo sulle sentinelle : non è un interlocutore minimamente e lontanamente credibile !
Ti metteresti mai a discutere seriamente , nella vita reale, con una che non riesce a scrivere un solo pensiero originale , che va avanti solo con copia e incolla e scon cezze varie, oltre al comportamento schizzato da personalità multiple che parlano tra di loro ?
A Luigi, dico che quanto scrive è verissimo e scandaloso : tanto più meritoria l’opera di Tempi.
Nell’articolo mi ha colpito soprattutto l’accenno al disgusto provato dagli stessi operatori : si cerca di camuffare, di imbrogliare, di mistificare, ma alla fine “it’a baby ” .
Come sanno tutti i medici, che, per questo, obiettano in massa, almeno in Italia.
Nella citazione all’inizio è saltato il riferimento preciso, però.
Ho visto quella discussione, ha fatto copia ed incolla di un intero articolo sul gender da un sito che ha tutto l’interesse a dire che il gender non esiste (senza per altro specificarlo). Fa volantinaggio. Se deve distribuire una calunnia,…meglio. Può dire qualsiasi cosa, ogni porcheria, ma con “educazione” … in un dialogo “civile”.
Il punto Giavanna, è che è talmente sconcia che la prenderei a calci in c…per giorni . A giorni alterni se è in coppia con Shiva101 (con il quale scommetto che hanno tratti comuni genetici). Forse è un sentimento che non mi fa onore, ma è la pura e semplice verità.
Gentaglia come lei, in regimi adatti, farebbe perseguitare ed imprigionare le persone.
Caro Toni, il solito e noioso copia e incolla è il meno .
Quello che è preoccupante è tutto il teatrino che fa parlando con se stessa, chiamandosi “riccardo”, “micheleL”,xyzwk”, “Iskandar”, “nino”,” toni pecorozzo ” “ariannaZ”…
Io non mi ci arrabbio : come fai ad arrabbiarti con una messa così male da avere centinaia di personalità multiple ?
Tra l’altro, a lei, di qualsiasi argomento interessa meno di zero, sono puri pretesti per dar sfogo alla sua frustrazione, per poter dire le paro lacce, come i bambini e giù coi doppi sensi e con le catti verie e , non disponendo di manco mezzo pensiero originale, vai col copia e incolla.
Onestamente, dovremmo ignorarla del tutto , ma è difficile, per quanto è inva siva.
Poi, mi dispiace anche molto che le discussioni su questi interessantissimi articoli di Tempi siano sviate ogni volta, anche per nostra responsabilità.
Se tu e gli altri vi fidaste di me, ce ne saremmo già liberati da un pezzo.
No, non mi arrabbio, è il disturbo dell’esibizione indecente come dire un “pussa via brutta sozza”. Per quanto possa essere dura una mia discussione in tema dia aborto (che ha me è tema molto sensibile) con altri riuscirei ad avere un confronto. Con “caprona” no, lei che parla di dogmi, mentre i suoi passano attraverso un ottuso volantinaggio che dire penoso è il minimo. Sono perfettamente consapevole che a lei non bisognerebbe rispondere se non con sberleffi, ma hai mille sostituti (dove la certezza non è matematica), che dilagano e dialogano, come porsi con loro? I temi posti con gli articoli comunque esistono, non rispondere deve tradursi in un lasciare un totale campo aperto.
Canaglie della risma di Xyzwk ( che ricordiamolo è una creatura che adora l’aborto come essenza della vita) da, e relativi avatar, disertano sistematicamente questa discussione (ma noto anche un elegante e borioso zuccone onnipresente con autorevoli studi in merito a quanto è un bravo genitore se gli dessero i buoni sconto al supermercato). Il rendere impossibile l’informazione su certe realtà, impedire alle persone la consapevolezza piena di certi fenomeni, incluse le ovvie evoluzioni di questi, non gli importa che mina l’essenza stessa della democrazia : ovvero quella fase necessaria a maturare ogni decisione. Poi hanno la faccia di dire he la società cambia e che i loro disgustosi ed inumani desideri sono l’ineluttabile frutto di una cultura di progresso.