«Abbiamo tutti bisogno del Papa, anche quei laici che non lo confesserebbero mai»

Di Redazione
19 Febbraio 2013
Paul Johnson, 85 anni, massimo storico inglese e autore di libri che hanno venduto milioni di copie, commenta le dimissioni di Benedetto XVI: «Scelta saggia, non ha più le forze per essere la guida nel mondo moderno».

«Tutte le forze della società moderna sono state contro papa Ratzinger ma abbiamo tutti bisogno del Papa, anche quei laici che non lo confesserebbero mai». Si confida così al Foglio Paul Johnson (nella foto), il maggiore tra gli storici inglesi, da sempre opposto alla sinistra culturale benpensante e compiaciuta.

«DIMISSIONI SAGGE». L’autore 85enne di “Tempi moderni”, tradotto in 18 lingue e che ha venduto più di un milione di copie nel mondo, giudica con il consueto common sense inglese «molto saggia la scelta di papa Benedetto di dimettersi. Non è normale che un Papa superi i novant’anni, inoltre la decisione è in sintonia con la formazione intellettuale di Joseph Ratzinger. Non vedo alcun segno di debolezza nella scelta di lasciare o di irrilevanza del cristianesimo nella vita pubblica contemporanea». Continua lo scrittore: «Ogni domenica vado a messa nella mia chiesa di Londra dove si celebra il rito latino, non vedo mai facce smarrite, ma tante persone che scorgono nella chiesa una guida contro un secolarismo sciatto che non dà risposte. Nel mondo ci sono un miliardo di cattolici. Ci andrei piano a dire che la Chiesa non ha voce nelle cose del mondo».

GUIDA NEL MONDO MODERNO. Se Benedetto XVI «si è ritirato è perché non ha più le forze per compiere quello che lui riteneva necessario, essere la guida nel mondo moderno. Ha fatto un lavoro straordinario e dovremmo tutti essergliene grati». Questo Papa, infatti, ha mostrato che «l’essere umano non è una creatura interamente secolare, ha bisogni secolari, ma ha bisogno d’altro per vivere, e qui il ruolo della Chiesa è molto importante. Amo moltissimo Ratzinger, è un grande professore universitario, sono d’accordo con lui quando afferma che la ragione non sostiene se stessa, ha bisogno di un aggancio trascendente».

ATEISMO MILITANTE. Ma se il Papa, in Inghilterra come nel resto del mondo, «ha fatto piccoli discorsi di verità (…) e ha riscosso un trionfo geniale e calmo come è lui», perché si è ritrovato tutto la “buona stampa” contro? Risponde Johnson, autore de “Gli intellettuali”, con cui ha ridicolizzato i campioni della cultura contemporanea: «Il relativismo morale è stato il peccato cardinale del Ventesimo secolo, la ragione per la quale è stata un’epoca così disperatamente infelice e distruttiva nella storia dell’uomo. Per questo tutte le forze della società moderna sono state contro Papa Ratzinger. (…) Nel mondo accademico, scientifico e giornalistico è diventato fashion brandire la bandiera dell’ateismo militante».

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