A Palermo arriva lo sceicco del Bahrain. Solo per costruire una moschea e una chiesa?

Di Chiara Rizzo
08 Ottobre 2012
Il primo cittadino palermitano Leoluca Orlando ha ricevuto a sorpresa un'offerta di 2 miliardi di euro per la città da Zamil Al Zamil. «In cambio io gli ho chiesto di fare una moschea. E lui ha accettato solo a patto di costruire anche una chiesa»

La vicenda Gesip, la partecipata del Comune di Palermo che fornisce servizi e che per anni è stata uno dei principali carrozzoni clientelari dei politici siciliani, tiene con il fiato sospeso 1.800 lavoratori e le casse comunali dall’inizio dell’anno. Tanto in campagna elettorale che in questi primi mesi di amministrazione Leoluca Orlando si è ritrovato l’esplosivo caso Gesip, che venne costituita come ultimo anno della giunta Orlando a fine 2001, pronto ad esplodere da un momento all’altro. Per questo, dopo mesi di proteste degli operai e di difficoltà del Comune a pagarli, è sembrata come una manna dal cielo l’annuncio del versamento delle tredicesime ai dipendenti senza retribuzione da un mese e fino a data da destinarsi (la speranza sarebbe che il Governo domani sblocchi almeno la cassa integrazione fino a dicembre). L’ordinanza del Comune è diventata immediatamente esecutiva: però si comprende chiaramente che è solo una soluzione tampone, dato che per oggi era già stato indetto uno sciopero degli altri lavoratori, che avrebbe paralizzato la città, e che è stato disdetto proprio dopo l’ordinanza.

PRIMAVERA ARABA? A questo punto l’incontro “fortuito” capitato al Sinnacollando nelle stesse ore della decisione Gesip dev’essere apparso come un miracolo voluto dal cielo. In una Palermo sempre più affossata dai debiti (oltre a Gesip c’è la municipalizzata della raccolta rifiuti, Amia), Orlando infatti mercoledì scorso ha incontrato lo sceicco del Bahrain Zamil Al Zamil (da non confondere con lo sceicco che governa il paese arabo). Lo sceicco si trovava in Italia perché proprio quel giorno è stato nominato presidente della Camera di commercio italo-araba: sulla strada del ritorno, discretamente (Zamil viaggiava su volo di linea, nessuno è stato informato dello scalo in Sicilia) è atterrato a Palermo per incontrare Orlando. Che nemmeno nelle più rosee previsioni si aspettava quello che è avvenuto. Zamil Al Zamil ha proposto al sindaco di investire due miliardi di euro su Palermo, per aiutare la città a rinascere. Il sindaco della “Primavera cittadina” (la stessa che ha portato alla nascita di Gesip) ora sogna che possa riaccadere di nuovo: Zamil gli avrebbe lasciato carta bianca su come spenderli. La magnificenza araba ha scioccato sindaco e giunta. L’assessore alle attività produttive, Marco Di Marco, parlando con la stampa nei giorni successivi, non sapeva dire ancora nemmeno come avrebbero speso il capitale: «Un polo congressuale, un lungomare senza più barriere» ha balbettato ai giornalisti.

MOSCHEA CHIESA E CASSATA. Ovviamente anche la proposta dello sceicco ha provocato per qualche giorno pettegolezzi in città. Si cerca di capire cosa, in cambio dei due miliardi di euro, avrebbe chiesto a Orlando. E se il sindaco, di fronte a ciò che potrebbe lanciare la sua giunta, non gli si sia venduto mani e piedi. Lo sceicco (presidente dello Zamil group che, nel solo 2011, ha fatturato un miliardo di dollari e conta gruppi sparsi in 55 paesi) ha chiesto a Palazzo delle Aquile di preparare i progetti da sottoporre agli architetti che invierà in Sicilia prossimamente. Come ringraziamento, Sinnacollando ha prontamente ospitato a cena la coppia ormai da tutti benedetta. E a tavola, davanti ad una cassata siciliana meravigliosa fatta per l’occasione, sarebbe arrivata la controfferta per l’investimento. Stamattina a Mattino cinque, il Sinnacollando ha rivelato: «Sono stato io a proporre allo sceicco di costruire una moschea a Palermo. E a quel punto lui mi ha detto che avrebbe accettato, ma se avesse potuto anche costruire una chiesa». Munificenza degli arabi. Sì che il Bahrain è l’unico paese del Golfo dove si possono costruire chiese, ma certo che lo sceicco che regala 2 miliardi, e in cambio chieda solo di costruire una chiesa, oltre ad una moschea, è davvero un sogno da mille e una notte per qualsiasi sindaco. Pure per quel volpone di Sinnacollando.

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