
Occhi al cielo, la vita in parrocchia diventa una sit-com per il web
[internal_video vid=91239]C’è chi usa lo strumento del crowdfunding per finanziarsi un viaggio in America per seguire le primarie presidenziali e chi spera di riuscire a produrre una sit-com ambientata in una parrocchia. L’idea di utilizzare il web per raccogliere i fondi necessari alla messa in onda l’ha avuta Nova-T, la casa di produzione torinese dei Frati Cappuccini che ha messo in piedi il progetto Occhi al cielo, per la regia di Sante Altizio: «Dalla nostra nascita, trent’anni fa, ci siamo sempre occupati di documentari, reportage e fiction, fino a che abbiamo deciso di esplorare le possibilità della sit-com». Il regista e coautore ha immaginato la serie come una sorta di Camera Café ambientata in una parrocchia, anche se l’esempio a cui guarda maggiormente è Belli Dentro, la sit-com andata in onda dal 2005 al 2008 che racconta con ironia la vita quotidiana di alcuni detenuti nel carcere maschile e femminile: «Il progetto all’inizio era stato concepito per Tv2000. Avevamo presentato alla rete due puntate zero che gli erano piaciute molto, ma poi la serie non è riuscita a trovare lo spazio adeguato nel loro palinsesto».
WEB. Ma l’idea di Altizio e della coautrice Ilaria Giudici (sceneggiatrice di Don Matteo) merita una seconda possibilità e così la casa di produzione decide di adattare la sit-com al web e produrla attraverso il crowdfunding: «L’intento è produrre venti puntate da tre minuti ciascuna destinate al web. Per farlo chiediamo a chi ci vuole sostenere di versare una quota di 20 euro. Le quote sono 500 in totale ma siamo già a buon punto». Mancano infatti solo 167 quote al raggiungimento dei diecimila euro necessari per finanziare il progetto: «Ma ci tengo a precisare che il pagamento delle quote avverrà solo al raggiungimento effettivo delle 500 quote». Ogni finanziatore riceverà a casa il dvd con la serie tv completa e comparirà nei titoli di coda.
OCCHI AL CIELO. La storia di Occhi al cielo si svolge nell’immaginifica parrocchia di San Giuseppe Lavoratore a Torino. Protagonista è Don Paolo, un giovane parroco quarantenne con un passato da pugile e una vocazione misteriosa. Nella gestione di questa parrocchia di periferia Don Paolo è aiutato da Beppe, sacrestano con una passione viscerale per il Torino e vero esperto di acquisti online per la chiesa e da Carmen, perpetua brasiliana che va matta per la samba. Con loro c’è Palmiro, responsabile del consiglio pastorale, il cui nome è tutto un programma (interpretato da Roberto Accornero, protagonista di Camera Café). «Don Paolo deve far quadrare i conti e al tempo stesso sopravvivere in questa gabbia di matti. Mica facile», racconta Altizio, convinto che la sit-com abbia le carte in regola per far ridere il pubblico: «Non vogliamo presentare agli spettatori un prete che non esiste, come Don Matteo. Vogliamo raccontare la quotidianità di una parrocchia con il sorriso sulle labbra, senza scadere nella noia o nella retorica e senza essere politically correct».
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