Comunità Europea, concorsi truccati per favorire il dirigente inglese

Di Rodolfo Casadei
21 Febbraio 2011
La regola è che i concorsi per diventare dirigenti dell'Unione Europea debbano essere fatti in una lingua diversa da quella madre. I dirigenti inglesi sono solo il 5%, a dispetto di un 12% di presenza inglese nella popolazione europea, perché chi partecipa non riesce ad affrontare l'esame in un'altra lingua. Per agevolarli, si pensa di cancellare la norma

L’avessimo pensata o proposta noi italiani, ci saremmo beccati dei mascalzoni, degli amorali incapaci di rispettare i criteri della meritocrazia e inclini a berlusconiani provvedimenti ad personam. Invece l’hanno discussa Jose Manuel Barroso, David Cameron e il suo ministro degli Esteri William Hague, e allora a Bruxelles stanno valutando con molta serietà la proposta: semplificare gli esami per diventare dirigenti dell’Unione Europea affinchè un  maggior numero di candidati di lingua madre inglese riesca a trovare posto nelle istituzioni europee. Come? Permettendo loro di rispondere alle domande dei test in inglese anziché in una lingua diversa da quella madre, come è stabilito dal regolamento dei concorsi della Ue.

Stando alle statistiche, solamente il 5 per cento dei burocrati europei è costituito da cittadini del Regno Unito, che pure da solo rappresenta il 12 per cento di tutti gli abitanti della Ue. E la proporzione sembra destinata a diminuire ulteriormente: l’anno scorso i britannici erano appena l’1,5 per cento di quanti hanno fatto domanda per sostenere gli esami di concorso ai posti dell’euroburocrazia.

L’ostacolo più grosso ad una maggiore presenza di sudditi di Elisabetta II nei palazzi di Bruxelles sembra essere la lingua: i britannici hanno più difficoltà con la seconda e terza lingua di quante ne abbiano la maggior parte dei cittadini degli altri paesi europei. Per loro sostenere un esame in una lingua diversa dall’inglese pare essere un vero calvario. Da qui l’idea che il presidente della Commissione Europea e il primo ministro del Regno Unito hanno recentemente discusso: promuovere un concorso a posti di dirigente Ue in deroga alle norme vigenti, permettendo ai candidati di affrontarlo nella loro lingua madre. Per la precisione, si indirebbe un concorso da svolgersi in lingua inglese, e ad esso sarebbero ammessi anche coloro che hanno l’inglese come lingua madre. Questo dovrebbe, si immagina, favorire i candidati anglosassoni.

Critiche alla pensata? Per adesso nessuna. Ma il Financial Times, nel dare la notizia, scrive che «non è affatto certo che questo genere di soluzione sia accettabile».

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.