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I luoghi della memoria di Nebojša Despotović

Di Mariapia Bruno
14 Febbraio 2012
Un giovane artista prende le redini del nuovo project space della FaMa Gallery di Verona, il serbo Nebojša Despotović, che con le sue opere nate dall'osservazione degli oggetti più comuni è capace di trasformare uno spazio in un santuario di memorie e di evocazioni interiori.

Giovanissimo e con un ottimo curriculum – laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, laurea specialistica in Arti Visive e Discipline dello spettacolo all’Accademia di Venezia, e numerose esposizioni collettive – l’artista Nebojša Despotović (Belgrado, 1982) arriva in Italia ospite del nuovo project space della FaMa Gallery di Verona. Dal prossimo 2 marzo, all’interno di uno spazio sotterraneo e protetto, un bunker per certi versi claustrofobico, il pittore serbo di base a Berlino crea una sorta di collage tridimensionale, evocazione di un luogo interiore ed emotivo. Le sue creazioni, nate dall’osservazione di un ricco patrimonio iconografico collettivo – vecchie foto, ritagli di giornali, libri, riviste, manuali -, si inseriscono in questa stanza insolita, che acquista una nuova identità.
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Saranno un dipinto, un tappeto decorato con fantasia geometrica, due immagini ricamate che evocano il passato glorioso di una nazione, una grande superficie nera ricoperta di segni di gessetti a scandire il percorso espositivo che prende il titolo di “Diamonds and rust”. Un percorso dove i dettagli vengono solo accennati ed il trionfo spetta solo alla forza delle atmosfere evocate che richiamano epoche, vite, storie, situazioni ormai passate e inafferrabili. Scenografica e ambiziosa la mostra sottolinea l’importanza della memoria che spesso solo quegli spazi di vita quotidiana abitualmente inosservati riescono a conservare, stringendo nel profondo le tracce delle esistenze che vi sono passate all’interno.

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