
Rassegna stampa/1 Berlusconi: «Vogliono farmi fuori evitando il voto»
In un’intervista rilasciata al Foglio, il premier Silvio Berlusconi ha denunciato i metodi di certi magistrati, giornali e talk show “della lobby antiberlusconiana” che “scelgono insieme i tempi e i modi per trasformare in scandalo internazionale inchieste farsesche e degne della caccia spionistica alle ‘vite degli altri’ che si faceva nella Germania comunista” (Foglio, p. 1).
Lo scopo dichiarato, continua il presidente del Conisglio “lo hanno scritto su tutti i giornali il professor Zagrebelsky, la signora Spinelli, il professor Asor Rosa e tanti altri: bisogna liberarsi di Berlusconi evitando il voto degli italiani, tutti rincretiniti secondo queste élites boriose e antidemocratiche, e ci vuole dunque una iniziativa, cito letteralmente, ‘extraparlamentare’, che punti sull’emergenza morale per distruggere la sovranità politica che il popolo italiano non è degno di esercitare” (Foglio, p. 1).
Berlusconi denuncia il “golpe morale” che c’è in atto ma è sicuro che non andrà a buon fine, perché “stavolta c’è una coscienza pubblica diffusa dell’intollerabilità costituzionale e civile di un siffatto modo di procedere, anche perché abbiamo un presidente che è un galantuomo […]. Non ce la faranno, però, intanto perché c’è un giudice a Berlino, e io ho fiducia di trovarlo, e poi perché in una democrazia il giudice di ultima istanza, quando si tratta di decidere chi governa, è il popolo elettore e con esso il Parlamento, che sono i soli titolari della sovranità politica” (Foglio, p. 1).
“Io ho già affrontato vittoriosamente decine di processi” continua il premier, “e affronterei serenamente qualsiasi altro processo. Da cittadino privato me la caverei senza problemi, con accuse così ridicole. Ma io resisto perché, come sempre nella mia storia, l’attacco al mio privato è in realtà un attacco al ruolo pubblico che svolgo, alla mia testimonianza democratica. […] Chi, come voi dite, predica una Repubblica della virtù, con toni puritani e giacobini, ha in mente una democrazia autoritaria, il contrario di un sistema fondato sulla libertà, sulla tolleranza, su una vera coscienza morale pubblica e privata. Io, qualche volta, sono come tutti anche un peccatore, ma la giustizia moraleggiante che viene agitata contro di me è fatta per ‘andare oltre’ me, come ha detto il professor Zagrebelsky al Palasharp. E’ fatta per mandare al potere attraverso un uso antigiuridico del diritto e della legalità, l’idea di cultura, di civiltà e di vita, di una élite che si crede senza peccato, il che è semplicemente scandaloso, è illiberalità allo stato puro”.
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