Piazza Affari sprofonda, Napolitano lancia l’ultimo avviso – RS

Di Redazione
02 Novembre 2011
La Borsa di Milano ha chiuso con un meno 6,8%. Lo spread, il differenziale tra il Btp decennali e i Bund tedeschi, ha toccato la quota record 459. In serata è arrivato il monito del Presidente della Repubblica Napolitano: «Subito le misure per la crescita». Vertice tra Berlusconi e i ministri ieri sera senza risultati significativi, previsto per oggi un altro incontro

Un altro crollo in Borsa: Piazza Affari ha chiuso con un meno 6,8%. Lo spread, il differenziale tra il Btp decennali e i Bund tedeschi, ha toccato quota 459. Banche sotto pressione. E in serata è arrivato l’ultimatum del Presidente della Repubblica Napolitano: «Subito le misure per la crescita, verificherò se esiste una larga condivisione delle scelte». Nessuna decisione è invece venuta dal vertice che si è tenuto ieri sera tra il presidente del Consiglio Berlusconi e i ministri. Oggi è in programma un’altra riunione. Bersani: «Siamo pronti a un esecutivo di emergenza». La paura si chiama Grecia, ma il sorvegliato speciale resta l’Italia. L’annuncio del primo ministro greco George Papandreou di voler indire un referendum popolare sul piano di salvataggio di Atene appena decisio dalla Ue ha provocato il crollo dei listini, suscitando nelle capitali europee nuovi timori di un fallimento della Grecia e di un contagio nella zona dell’euro. (Corriere, p.1)

 

Un primo giorno da incubo, per il neo presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, con gli spread e Bund balzati a quota 442 punti base, appena arginati dagli interventi della Bce. Nel frattempo, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, ha convocato per oggi pomeriggio il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria, presieduto dal ministro al quale partecipano anche il governatore di Bankitalia e i presidente di Consob e Isvap. (…) Una giornata all’insegna delle vendite, nella quale Milano ha di nuovo conquistato la maglia nera d’Europa, con il risultato peggiore da tre anni a questa parte, e una perdita secca del 6,8%, e le banche, in massima sofferenza dopo una raffica di sospensioni, tra cui Intesa, il cui titolo in chiusura ha perso il 15% e Unicredit il 12%. (…) Tra i timori degli operatori dei mercati è emerso quello del lento avvicinarsi dei rendimenti italiani verso quota 7%, considerato dagli investitori un «punto di non ritorno». (Corriere, p. 2)

 

(…) Nel frattempo, dopo le irritazioni esternate da Berlino e Parigi, per il minuscolo paese che tiene in scacco l’Europa dall’inizio del 2010, una telefonata fra la cancelliera Angela Merkel e il presidente Nicolas Sarkozy, la notizia dell’incontro di emergenza oggi a Cannes dei vertici europei con il premier greco è stata accolta con un sospiro di sollievo. Sul tappeto la «rapida applicazione di  una road map per assicurare l’appicazione» degli accordi appena siglati dall’Ue. (Corriere, p.2)

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