Il nostro Leone. Che cosa c’è nel numero di Tempi di giugno

Di Redazione
01 Giugno 2025
Il nuovo Papa e «la nostra missione», chi sono i conservatori, un autorevole affondo critico sulla riforma Nordio. Guida ai contenuti del mensile
La copertina del numero di giugno 2025 di Tempi, dedicata a papa Leone XIV

«“Viviamo bene e i tempi saranno buoni”. Noi siamo i tempi». Così ha detto – citando sant’Agostino – papa Leone XIV in uno dei suoi primi discorsi da capo della Chiesa cattolica. E come poteva Tempi mancare di celebrare un papa che apre in questi termini il suo pontificato? A lui dunque, a Leone XIV, è dedicata la copertina del numero del mensile di giugno 2025, già disponibile per tutti gli abbonati nello sfogliatore digitale e in arrivo nelle case dei sottoscrittori che hanno scelto la formula full. Proprio – e non a caso – la copertina che porteremo dal 13 al 15 giugno alla nostra festa a Caorle in occasione della consegna del Premio Luigi Amicone.

Tutto su papa Leone XIV

Diversi i contenuti dedicati alla figura di Leone XIV su Tempi di giugno: nell’editoriale Emanuele Boffi ripesca dal passato un formidabile affondo dell’allora cardinale Robert Francis Prevost contro la società dello spettacolo; Giancarlo Cesana si augura che grazie al nuovo Pontefice i cattolici ritrovino l’“entusiasmo” della fede; Berlicche ironizza su quanto filo da torcere il Santo Padre darà a “noi diavoli”; padre Gianfranco Casagrande, priore degli agostiniani di Pavia, rivela il rapporto profondo tra il Papa americano e il santo filosofo di Ippona; Marco Invernizzi mostra in breve la grande visione di Leone XIII che non si esaurisce affatto nella tanto citata (e pur fondamentale) Rerum novarum; Mattia Ferraresi si occupa dei delicatissimi nodi che Prevost sarà chiamato a sciogliere negli Stati Uniti nel rapporto tra la Chiesa e l’amministrazione Trump, a partire dal tema caldissimo dell’accoglienza dei migranti; Lorenzo Malagola ragiona invece sull’importanza del nome che si è scelto il nuovo vescovo di Roma.

Chi sono i conservatori, che fine ha fatto Milano

Nel nuovo numero di Tempi, inoltre, Piero Vietti coglie l’occasione della pubblicazione del manifesto “Conservatori del futuro” per domandare a Giovanni Orsina che cosa sia davvero il conservatorismo oggi: «Non la rivoluzione al contrario ma il contrario della rivoluzione», risponde il politologo.

Sulla crisi di Milano Lorenzo Margiotta dialoga con la bocconiana Raffaella Saporito, esperta di politiche abitative, seconda intervista della serie “Voci e visioni sul futuro della città”. Mentre per la rubrica “L’Italia del buon lavoro”, realizzata da Tempi in collaborazione con la Compagnia delle opere, Pietro Piccinini racconta la storia di Mario Moro che tra Valtellina e Valchiavenna si è specializzato nel trasformare antiche tradizioni in imprese. Dalla bresaola agli sci e non solo.

Svolte mediorientali, riarmo europeo, armeni perseguitati

Ampio spazio, come sempre, all’ambito internazionale, nel mensile Tempi di giugno. Rodolfo Casadei analizza le enormi ripercussioni che avranno per tutto il Medio Oriente due recenti notizie prese da tutti forse un po’ alla leggera come il viaggio di Donald Trump in Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar e lo scioglimento del Pkk, il partito armato dei curdi di Turchia. Leone Grotti invece mostra come il progetto di riarmo europeo minaccia di causare grandi sofferenze economiche al nostro paese. Mentre “il Molokano” Renato Farina riesce finalmente a scrivere del film Songs of Solomon, incentrato sulla vicenda del grande compositore padre Komitas, così strettamente intrecciata con la tragedia del genocidio armeno.

Una riforma senza giustizia, i trent’anni di Tempi

Tocca poi di nuovo a Guido Piffer sviscerare “Il nocciolo della questione” della riforma Nordio, spiegando punto per punto perché le modifiche proposte dal Guardasigilli all’ordinamento della magistratura (separazione delle carriere ma non solo) rischiano di sortire risultati opposti a quelli dichiarati. Regalando ai pm ancora più potere.

Infine Samuele Sanvito, cresciuto professionalmente a Tempi al seguito del fondatore Luigi Amicone, celebra i trent’anni del giornale ricordando la «banda di amici» che iniziarono questa avventura.

Contenuti riservati agli abbonati di Tempi

Tutto questo e altro ancora nel nuovo mensile, senza dimenticare le attese rubriche delle nostre firme: Marina Corradi, Simone Fortunato, Guido Clericetti, Pier Paolo Bellini, Fabio Cavallari.

Il numero di Tempi di giugno 2025 è in arrivo nelle case degli abbonati, che nell’attesa possono già sfogliarlo in formato digitale nell’area riservata del sito. I non abbonati, invece, cosa aspettano ad abbonarsi?

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