Libia, i ribelli respingono l’assedio di Misurata. Gheddafi è vivo? – Rassegna stampa/3

Di Redazione
11 Maggio 2011
A Misurata i rivoltosi hanno conquistato la prima consistente vittoria dopo nove settimane di bombardamenti. Le truppe di Muammar Gheddafi hanno ripiegato a est della città, dove sorge l’aeroporto. Ieri l’Alleanza atlantica ha condotto otto incursioni aeree sui centri di comando del regime. Continuano le voci su una possibile morte del rais

A Misurata i ribelli hanno lanciato per la prima volta una vittoriosa offensiva contro le truppe di Muammar Gheddafi, costringendole a ripiegare lontano dal centro. Dopo nove settimane di bombardamenti da parte delle forze lealiste, “gli insorti stanno avanzando sul lato ovest della città, e marciano verso Zlitan, in direzione della capitale. Come auspicava a fine aprile il loro leader, Khalifa Al Zwawi, i rivoltosi sarebbero dunque passati dalla difesa all’attacco. Del resto, il sogno di tutte le forze democratiche del Paese è proprio quello di marciare su Tripoli e liberarla, liberando così l’intera Libia” (Repubblica p. 12). Alle truppe di Gheddafi è rimasto il controllo della parte Est di Misurata, dove sorge l’aeroporto e venerdì scorso alcuni elicotteri camuffati con gli emblemi di organizzazioni umanitarie sono decollati da Tripoli e hanno bombardato quattro depositi petroliferi nei pressi del porto.

Nella notte di ieri intanto, l’Alleanza atlantica ha condotto otto incursioni aeree e missilistiche nel giro di tre ore contro obiettivi nel centro di Tripoli. Il generale Claudio Gabellini, responsabile della pianificazione delle operazioni Nato, ha spiegato che l’Alleanza sta avviando una seconda fase dell’offensiva aerea che prevede «l’attacco diretto ai centri di comando e controllo, per impedire alle forze del regime di dare ordini alle truppe sul terreno». Il ministro della Difesa La Russa ha tuttavia dichiarato che «l’Italia non parteciperà a bombardamenti su obbiettivi all’interno di città libiche», escludendo quindi l’intervento dei Tornado italiani nelle incursioni contro il bunker di Muammar Gheddafi.

Cominciano intanto a girare voci su una possibile morte del rais. Gheddafi “non compare in pubblico o in televisione dal 30 aprile, poco prima del raid Nato contro una delle sue residenze in cui è stato ucciso uno dei suoi figli, Saif al-Arab. E non si è mostrato neppure al funerale del suo ultimogenito, il 2 maggio. L’alleanza atlantica dice di non avere informazioni sulla sorte del colonnello, ma aggiunge anche che la persona di Gheddafi non è un bersaglio delle incursioni occidentali. (…) Carmen Romero, portavoce del segretario generale dell’Alleanza, da Bruxelles conferma: «Non stiamo dando la caccia a Gheddafi. La nostra strategia è di ridurre il più possibile la capacità del regime di colpire i civili»” (Repubblica, p. 12).

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