Rocca (Sole 24 Ore): «La sconfitta di bin Laden sono le rivolte arabe» – Rassegna stampa/3

Di Redazione
06 Maggio 2011
Christian Rocca ha selezionato per Tempi la notizia più importante del giorno: «La morte di bin Laden è confermata da Pakistan, Hamas, al Qaeda, a che cosa servono le foto? I complottisti ci sono in America perché solo gli Usa sono trasparenti e danno i dettagli di quello che fanno. Con le rivolte arabe la gente, stufa dei regimi islamofascisti, ha scelto l'alternativa liberale occidentale e non bin Laden»

Christian Rocca, inviato de Il Sole 24 Ore, legge per Tempi la notizia più importante di oggi: «Non mostrare le foto significa rispettare bin Laden anche se lui non meriterebbe rispetto. A che cosa serve mostrare le foto del corpo? I complottisti non si convinceranno mai. Obama non ha ragione di mentire, soprattutto in America dove rischi di finire la carriera politica. Le rivolte arabe dei mesi scorsi, dove la gente è scesa in piazza senza parlare di America o Israele: ecco la grande sconfitta di bin Laden. La gente in piazza non invocava la sharia. Preferisce l’Occidente a Osama».

Il presidente Usa Barack Obama ha deciso di non pubblicare le foto del corpo morto di Osama bin Laden.
Come giudica questa scelta?
Non ho visto le foto quindi non posso dare un giudizio completo, però se è vero che sono così cruente come dicono ha molto senso non mostrarle: innanzitutto di rispetto verso un uomo, Osama, che non lo meriterebbe perché lui non ne ha mai mostrato verso le vittime che ha fatto. E poi anche perché non ha senso renderlo un’icona e alimentare il martirologio. Infine, a che cosa serve mostrare le foto? A convincere i complottisti che sospettano che non sia davvero morto? Ma loro, anche dopo averle viste, parlerebbero dell’uso di Photoshop e continuerebbero a credere che Osama è vivo, come è vivo Elvis e come gli americani non sono mai andati sulla Luna.

Non c’è realmente nessun particolare che dia adito a sospetti?

Che cosa può scatenare questa ossessione? Noi sappiamo dal governo che c’è stata una operazione e sappiamo come si è conclusa, perché Obama ne ha parlato pubblicamente. In America i presidenti se dicono il falso, cadono, crollano, la loro carriera è finita. perché Obama avrebbe dovuto dire una cosa così enorme? La morte di bin Laden è confermata dal Pakistan, da Hamas, da al Qaeda, cosa si vuole di più?

I giornali si soffermano sulle presunte dichiarazioni di una figlia di bin Laden che afferma che Osama è stato catturato e poi ucciso. Ma danno anche spazio a sospetti e punti interrogativi.

Solo in America può succedere perché solo gli Usa, solo una grande democrazia come loro, cinque minuti dopo un blitz così importante comunica al mondo che cosa è successo e fornisce tutti i dettagli. E’ chiaro che una trasparenza così non fa altro che fomentare i pensieri dietrologici perché fornisce più argomenti, più informazioni di cui parlare. L’eccessiva trasparenza porta a questo. Si sente mai parlare in modo simile delle operazioni della Russia contro i terroristi ceceni? No, perché non danno nessun dettaglio e non fanno trapelare nulla.

Quanto è importante per gli americani la morte di Osama bin Laden?

Non è un caso se la gente scende in piazza a festeggiare, anche se noi siamo lontani da quel mondo.

Con la fine di bin Laden è morto solo un simbolo o è stato inflitto un duro colpo all’organizzazione terroristica?

Io penso che bin Laden sia morto dal 12 settembre 2001, cioè da quando l’Occidente, il mondo libero, ha deciso di rispondere in modo comune a quanto successo e cambiare lo status quo in Medio oriente. Quindi, smettere di appoggiare i regimi islamofascisti, sostenere i dissidenti, cambiare la retorica, tutto questo ha portato le piazze arabe a vedere un’alternativa democratica ai regimi che li opprimono da 60 anni. Il frutto di questo cambio di strategia sono le rivolte arabe dei mesi scorsi, dove la gente è scesa in piazza senza parlare di America o Israele. Ecco la grande sconfitta di bin Laden. La gente in piazza non invocava la sharia.

In un editoriale su AsiaNews, p. Bernardo Cervellera scrive che, a differenza del passato, nel mondo arabo la gente non è scesa in piazza a bruciare le bandiere americane dopo l’uccisione di bin Laden.

Esatto, è quello che voglio fare notare. Anche bin Laden era un avversario dei regimi del Medio oriente, in questo era concorrente dell’Occidente. La gente però ha scelto l’alternativa liberale a Osama, la gente se può scegliere prende la Coca-Cola, non le decapitazioni imposte da certi imam.

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