Il comando di tutte le operazioni alla Nato. Tripoli dice sì alla road map dell’Unione africana – Rassegna stampa/1

Di Redazione
26 Marzo 2011
Al contrario di quanto deciso in precedenza tutte le operazioni militare saranno comandate dalla Nato, ma la Fracia insiste per istituire un coordinamento politico. L'Unione africana ha proposto la fine immediata delle ostilità e l'avvio della transizione democratica, previo dialogo tra le parti libiche

Il rappresentante del regime di Muammar Gheddafi si è detto pronto «ad attuare la road map» proposta dall’Unione africana per fermare il bagno di sangue in Libia. Lo ha affermato ad una riunione dell’organizzazione africana ad Addis Abeba. L’Unione africana ha proposto la fine immediata delle ostilità e l’avvio della transizione democratica, previo dialogo tra le parti libiche.

Nel frattempo Francia e Gran Bretagna sono al lavoro per preparare «una soluzione politica e diplomatica» per la Libia. Lo ha annunciato il presidente francese Nicolas Sarkozy al termine del vertice Ue. «Martedì al vertice di Londra – ha spiegato Sarkozy – con Cameron avanzeremo una proposta comune per scadenzare le prossime tappe dell’azione in Libia. Presenteremo un’iniziativa franco-britannica». La scadenza di martedì è decisiva anche per definire il passaggio alla Nato della guida e del coordinamento delle operazioni militari. Da quel giorno infatti il comando operativo passa all’Alleanza. […]Ora la linea è più chiara: tutte le operazioni militari saranno coordinate e guidate dalla Nato. Per questo la Francia insiste ancora per un coordinamento politico dell’intera operazione aperto anche a Paesi arabi e africani che altrimenti parteciperebbero a operazioni militari ma senza alcun rapporto nella catena di comando con la guida complessiva affidata soltanto alla Nato” (Corriere.it).

“Sono i motivi che hanno spinto il presidente francese Sarkozy, nel vertice Ue, a insistere sul fatto che l’aspetto fondamentale della missione è quello di avere una «guida politica», perché «non sono le forze della Nato che vanno a proteggere la popolazione libica, ma le forze di una coalizione di undici Paesi, tra cui due Paesi arabi». Per Sarkozy, dunque, «le decisioni sono prese dal coordinamento politico. Le missioni della Nato avverranno sulla base di obiettivi proposti da un coordinamento politico a più alto livello». Del resto – ha aggiunto il presidente – «la Nato non può assorbire Paesi come gli Emirati Arabi Uniti o il Qatar. È impossibile»” (Corriere.it).

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