
La scuola dell’infanzia paritaria fa risparmiare allo Stato 5.532 euro a bambino – Rassegna stampa/1
Pubblichiamo alcuni stralci dell’articolo sulla scuola di Luigi Amicone, direttore di Tempi, sul Foglio dell’8 marzo.*
“Rinascita è una scuola media privata milanese. E’ comunista, o meglio, si è postcomunistizzata nella pedagogia ambientalista, pacifista, multiculturalista, ma non ha mai fatto del male a nessuno. Anzi. Ha esplicitato una chiara visione del mondo e su questo ha incardinato un progetto formativo che ha prodotto un piccolo popolo di ragazzi che, quanto ai fondamentali, sanno il fatto loro” (Foglio, p. III).
“Una scuola che ha un’ipotesi educativa chiara non perde un mese all’anno […], non perde centinaia di ore di studio di Dante o della Relatività per celebrare l’iniziazione agli scioperi e all’autogestione del niente. […] Insomma, Rinascita può succedere a Milano – dove ‘scuola pubblica’ non ha l’accezione della ‘caserma statale’, ma, grazie al buono scuola, del mix statale-privato – ma non nel resto d’Italia. Dove invece domina il complesso reazionario contro ogni qualsivoglia intervento teso a mettere in discussione lo stato di ‘fallimento tecnico’ in cui versa il sistema d’istruzione a traino statale” (Foglio, p. III).
“Il portale Tuttoscuola.com ha fatto i conti in tasca alle scuole paritarie, dalla prima infanzia alle superiori. Soprattutto le scuole per l’infanzia, secondo Tuttoscuola, rappresentano qualcosa di più rispetto a un’alternativa alla scuola statale, accogliendo il 40 per cento dei bambini. Conti alla mano, la presenza di queste scuole è un grosso risparmio per lo stato. Per ogni bambino iscritto a una scuola dell’infanzia statale, lo stato spende annualmente 6.116 euro, mentre per un bambino iscritto alla scuola dell’infanzia paritaria versa un contributo pari a 584 euro, risparmiando 5.532 euro” (Foglio, p. III).
* Mi è stato segnalato che in realtà la scuola media Rinascita fu una scuola privata fino al 1974, in seguito è stata riconosciuta dal ministero dell’Istruzione come “istituto sperimentale” (riconoscimento che dovrà essere riconfermato nel 2012 e che la Regione Lombardia sosterrà e patrocinerà come ha sempre fatto, almeno negli anni di presidenza Formigoni). Di fatto Rinascita è una “scuola paritaria” sui generis in quanto gode di tutte le opportunità che hanno le scuole private riconosciute dallo stato: ha una sua propria identità dichiarata, può scegliersi liberamente i propri insegnanti e ha anticipato l’autonomia scolastica (così come ha introdotto la figura del tutor prima che fosse prevista dalla riforma Moratti). Casomai, volendo essere pignoli, l’unica diversità rispetto alle altre scuole paritarie consiste nel fatto che, diversamente dalle altre scuole dove le famiglie pagano profumatamente per realizzare il loro diritto alla libertà di educazione, i genitori che iscrivono i loro figli a Rinascita non pagano rette perché la scuola milanese gode del singolare “favore” istituzionale di essere una “privata-paritaria” sovvenzionata dallo stato. LA
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