La Russia si difende: «Olimpiadi usate dagli attivisti gay per attaccare la legge che protegge i bambini»

Di Benedetta Frigerio
20 Agosto 2013
Secondo il network The Voice of Russia «la polemica è scoppiata solo un mese e mezzo dopo la sua approvazione». «La comunità Lgbt rappresenta un business abbastanza ramificato», con «un mercato potenziale in Russia»

Le polemiche sulle prossime olimpiadi invernali di Sochi, che all’inizio di agosto hanno fatto dire ad Obama che «se la Russia non avrà atleti gay o lesbiche, il suo team sarà più debole», sono sorte dopo che le associazioni per i diritti civili Lgbt hanno denunciato i Giochi. «Nessuno», aveva aggiunto il presidente, «è più offeso di me dalla legislazione anti-gay e anti-lesbiche che stiamo vedendo in Russia».

LA PUNIZIONE. Dmitry Babic, sul network internazionale The Voice of Russia, ha scritto che i media occidentali hanno cominciato a scagliarsi contro la legislazione russa che vieta la propaganda omosessuale tra i minorenni solo un mese e mezzo dopo la sua approvazione, attraversando «i confini del buon senso comune». Secondo Babic, gli oppositori della legge avrebbero usato le Olimpiadi come espediente, «trovando spazio sulle pagine dei giornali americani, parlando della Russia come di una “piaga”, accusandola di discriminazione etnica e razziale e chiedendo il boicottaggio dei Giochi. Ma il peggio potrebbe ancora venire».
Nell’articolo si parla infatti della proposta di Cyd Zeigler, fondatore di Outsports.com, l’agenzia sportiva pro gay con sede in California, secondo cui «gli atleti stranieri devono recarsi a Sochi, ma il Comitato olimpico internazionale deve essere costretto a proibire agli atleti russi di partecipare agli eventi olimpionici». Se così fosse, spiega Babic, «la Russia sarà punita per aver presumibilmente violato i diritti della cosiddetta comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali)».

UNA CRISI PROFONDA. Quello di Zeigler, però, è solo uno fra gli attacchi «di una campagna anti russa scatenata con forza dai media occidentali». Babic riporta il pensiero di Sergei Mikheyev, direttore generale del think tank “Center for political information”, che ha detto a The Voice of Russia: «A mio parere l’Occidente sta vivendo una profonda crisi ideologica. Ciò che è stato condannato per secoli come perversione è ormai una norma e, ancora peggio, questa norma è stata proclamata come segno di una società civile e di progresso».

UN MERCATO IN ESPANSIONE. In realtà, la legge di cui si parla è solo la modifica di quella già in vigore da tempo sulla protezione dei bambini da informazioni che causano danni alla salute e allo sviluppo. La modifica approvata ai primi di giugno inizialmente era stata criticata in Occidente, «ma non troppo gravemente. Un mese e mezzo più tardi, invece, a qualcuno è venuto in mente di collegare la questione alle Olimpiadi», ha fatto notare Babic. E così, «i Giochi di Sochi sono stati citati quasi esclusivamente nel contesto di una minaccia dei diritti e della sicurezza degli atleti gay (…)».
La rapidità con cui i media occidentali si riorientano dimostrerebbe «gli interessi commerciali nascosti». A dichiararlo è stato Alexei Mukhin, direttore del “Center for Political Conjuncture”, secondo cui «la comunità Lgbt rappresenta un business abbastanza ramificato», con «un mercato potenziale in Russia. Infatti, dopo che la Russia è entrata nell’Organizzazione mondiale del commercio, le aziende che fabbricano tali prodotti hanno cominciato a guardare ai mercati russi». In Occidente, i gay sono «un importante segmento del consumo», perciò «hanno la loro influenza politica», ha continuato Mukhin.

UNA LEGGE SEMPRE PIU’ DEBOLE. Infine, il direttore ha fatto notare che «la legge non prevede sanzioni penali, ma solo amministrative per chi propaganda il sesso omosessuale tra i minori». Il che sarebbe già «un cedimento grave». Perciò, conclude Babic «alla fine, si dovranno probabilmente tollerare le proteste gay durante le Olimpiadi». Mentre «i sostenitori della tolleranza “all-inclusive” si potranno permettere osservazioni sgradevoli e razziste, rispetto a cui le modifiche alla legge sulla protezione dei bambini diventano bazzecole».

@frigeriobenedet

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17 commenti

  1. cornacchia

    Concordo con l’opinione di Giuseppe Lanzani.
    Si limita la diffusione di un’idea non violenta, né discriminatoria, come quella secondo cui i rapporti omosessuali sarebbero un bene, senza tutelare, peraltro, nessun valore alternativo, non essendo certamente medicalmente accertato che l’astensione dai rapporti omosessuali contribuisca al benessere di tutti.

    1. giovanna

      Cornacchia, dalle tue insistenti ( e noiosissime, scusami ) considerazioni si capisce benissimo che non hai figli, anche se in effetti non occorrerebbe avere figli per capire cos’è un uomo e cos’è una donna, ma ti aiuterebbe.

      1. Paolo

        Dalla sua risposta immagino lei ne abbia ed capisco anche che non sia consapevole del fatto che sesso ed orientamento sessuale sono due cose diverse. Bene ora lo sa, anche se è palese da un bel pochetto, e spero che ciò le possa essere di aiuto per correggere eventuali errori di educazione dovuti ad indottrinamento religioso. Le dico anche che la terra gira intorno al sole, non si sa mai le sia sfuggita anche questa evidenza…

      2. cornacchia

        Distinguere un uomo da una donna non significa dire che un uomo non possa andare con un uomo: è un salto logico.
        Mi pare che soltanto una sorta di egoismo, prossimo alle idee di superiorità, possa giustificare la anche sola minima discriminazione dei gay in nome dell’amore per i figli.
        P.S.: esistono anche figli omosessuali, che vogliono rimanere così.

        1. Gmtubini

          Chi lo dice che il comportamento omosessuale e quello eterosessuale per la società siano paritetici?
          Ché forse i rapporti omosessuali generano figli?
          Ché forse i figli non sono un bene per la società?
          E perché allora, visto che si parla di minori, non propagandare anche la pedofilia?
          Caro Cornacchia, chi ha detto che è necessario sostenere per forza che le opzioni debbano essere considerate paritetiche affinché si realizzi una completa libertà di scelta?
          A me questo pare un vero e proprio trappolone in cui far cadere chi ha a cuore la libertà in modo che costui, credendo di promuovere la libertà, di fatto promuova l’indifferenza tra opzioni, che pur essendo rispettabili, indifferenti tra loro non lo sono affatto.
          Neanche tra un milione di anni.

          1. cornacchia

            Per la società essere pigri o essere laboriosi non è indifferente. Ma si tratta di comportamenti ugualmente liberi perché, altrimenti, si creerebbe una gerarchia fra persone a seconda dell’utilità sociale (nazismo).
            La differenza sta nel matrimonio, che non è una libertà, ma un diritto, allo stesso modo del brevetto che premia chi pensa “bene”, ma non limita la libertà di pensare “male”.
            Diverso nn significa diversamente libero o diversamente rispettabile. Non capisco perché il principio non dovrebbe valere in materia sessuale?
            P.S.: l’eterosessualità, il più delle volte, è socialmente inutile come l’omosessualità, cambia solo il tipo di persona.

  2. cornacchia

    Quest’articolo dimostra come sia pretestuosa la tesi che l’opposizione alla legge contro l’omofobia sia orientata a difendere la libertà di opinione.
    Se sostenete che lo Stato deve tutelare la libertà di pensiero e d’espressione anche nelle sue forme più estreme, pure allorché rasenti l’incitazione alla violenza (e la tesi, in astratto, potrebbe essere condiviibie, allora come fate a difendere una legge che punisce – non già la propaganda sessuale ai minori in generale, ma – la diffusione di una specifica idea.

    1. giovanna

      Io spero solo che ai nostri figli venga risparmiata la massiccia propaganda omosessuale-gay che infiltra in tutti i media con la potenza dell’ideologia ,basta solo leggere il corriere, ma tutti i giornali e i settimanali scoppiano di propaganda gay, mentre si prepara l’assalto alla scuola e alle altre agenzie educative con la legge sull’omofobia.

    2. Cisco

      Trascuri il fatto che qui si parla di minori, per la legge russa la propaganda omosessualista è possibile verso gli adulti. L’incitazione alla violenza è sempore sbagliata, il problema è capire fino a quando si può parlare di “rasentarla”…

      1. cornacchia

        Perché gli omofobi, invece, possono parlare ai bambini? Tipo chi non riconosce l’omosessualità come una libertà piena?
        Il problema è capire cosa significa “propaganda”? Se una persona non nasconde la propria omosessualità, è apologia. Per me, no, visto che dò per scontato che una persona può manifestare ciò che vuole, per qualcun altro magari sì, dato che si ritiene che una persona possa esprimere solo la cd. normalità.
        In ogni caso, non capisco perché una persona dovrebbe essere indotta all’eterosessualità, visto che tale induzione pregiudica la piena libertà di scelta e penalizza chi ha caratteristiche diverse.

  3. Franco

    Le lobby gay vogliono imporsi in maniera autoritaria sul plagio dei bimbi, insegnare cioé loro che ció che sono non esiste ma esiste solo ció che vogliono essere. A San Francisco grazie a queste follie relativiste sull’identitá ho visto su Sky due lesbiche che vivevano insieme delle quali una aveva scoperto” il lato canino” che é in sé e dormiva nella cuccia, mangiava come un cane nella ciotola finanche a passeggiare per strada travestita da cane….infatti chi dice che tu non possa sentirti anche cane? E gli psicologi lì a elogiare questi comportamenti animaleschi e palesemente da squlibrati: “Se questo é un uomo…”

    1. Gi_Gi

      e se a lei va bene così a te che c..o te ne frega, la realtà che che vi rode che altri possano fare cose che voi per dittatura religiosa nn fate….

      1. Paolo2

        Gigetto, finora avevo ancora qualche dubbio, ma se gli omosessuali non sono dei malati tu lo sei di sicuro.

        1. Paolo

          Mah io starei attento a dare giudizi su altre persone…sopratutto a fronte di quelle che sono le proprie convinzioni ideologiche confessionali vero sig. Paolo2? Un altro consiglio tolga pure il “se”

          1. Paolo2

            Facciamo così, proviamo a rileggere tutto assieme, magari mi sono perso qualcosa:

            Franco:
            “Le lobby gay vogliono imporsi in maniera autoritaria sul plagio dei bimbi, insegnare cioé loro che ció che sono non esiste ma esiste solo ció che vogliono essere. A San Francisco grazie a queste follie relativiste sull’identitá ho visto su Sky due lesbiche che vivevano insieme delle quali una aveva scoperto” il lato canino” che é in sé e dormiva nella cuccia, mangiava come un cane nella ciotola finanche a passeggiare per strada travestita da cane
            ….infatti chi dice che tu non possa sentirti anche cane? E gli psicologi lì a elogiare questi comportamenti animaleschi e palesemente da squlibrati: “Se questo é un uomo…”

            Risponde gigetto
            “E se a lei va bene così a te che c..o te ne frega” ecc. ecc.

            Dunque riflettiamo di nuovo; erano tanti i modi per ribattere (sui quali probabilmente non sarei stato d’accordo); paragone inappropriato, tendenziosità nell’interpretare le “vere” intenzioni delle lobby gay, l’inesistenza di fantomatiche “lobby gay” e tante, tante altre argomentazioni con le quali tentate con pazienza di renderci un po più eruditi e civili.

            Ma il buon gigino si è limitato a farci notare (certo, in modo un po rude, ma non preoccuparti non è per quello che me la sono presa conoscendo la pochezza del soggetto) che anche in un comportamento di quel genere non c’è nulla di insano e pretendere di sostenerlo è farsi i c…i degli altri.

            Ora, mio caro e sfortunatamente omonimo amico, quando ho raccontato questo episodio al mio simpatico collega ateo, bestemmiatore, mangiapreti e assolutamente pro-gay, il suo commento è stato “….ma questa è malata e più malato di lei è chi sostiene che non lo sia…..”. Io, che tardo non avevo colto che effettivamente potesse essere così e da buon paolotto-bigotto stavo per ribattere sdegnosamente in base a quelle che sono le mie “convinzioni ideologiche confessionali”, mi sono persuaso che probabilmente aveva ragione il mio caro collega ed ho quindi voluto essere più benevolo riconoscendo la probabile infermità mentale di gigi.

            Se tu invece sei d’accordo con lui ti do ragione. Il “se” va eliminato da li e spostato in un altro punto della frase; se tu e gigetto non siete malati non lo sono certamente neanche gli omosessuali

  4. Enrico

    Mafia gay che vuole “predicarsi” ai minori….resisti Putin, contro la follia di Usa e Europa che speriamo implodano presto.

  5. Cisco

    È noto che le lobby gay vogliono propagandare l’omosessualità nelle scuole, come gia’ fanno in alcune parti degli USA, dovrebbero vergognarsi. Quanto poi all’affermazione secondo ciò senza atleti gay si sarebbe più deboli siamo al razzismo allo stato puro: tempo fa lo si diceva degli ariani, poi vinse Owens…

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