Le linee guida del governo Obama sull’insegnamento ai bambini e ai ragazzi di scuole primarie e secondarie sono inefficaci e recano «un grave disservizio all’educazione cattolica». È quanto sostengono centotrentadue studiosi cattolici i in una lettera inviata ai propri vescovi, ad ottobre. La lettera – di cui il primo firmatario è Gerard Bradley, professore di diritto alla Notre Dame University – è stata resa nota soltanto settimana scorsa.
Gli studiosi chiedono ai propri vescovi, abbastanza perentoriamente, di ripudiare i dettami del “Common Core States Standard Initiative”, che, avvertono, «minerà nelle fondamenta l’educazione cattolica».
TESTI INFORMATIVI. Il Common Core è, secondo i firmatari della lettera, in contrasto con la tradizione e con gli obiettivi dell’educazione cattolica, e in generale dell’istruzione tradizionale. A titolo di esempio, sullo studio della lingua inglese, il governo intende «trasformare l’alfabetizzazione in una serie di abilità critiche, a scapito degli incontri con le grandi opere della letteratura». Nell’ultimo anno di scuole superiori, gli insegnanti saranno costretti a privilegiare la lettura di “informational text”, cioè brani, articoli di giornale o brevi saggi, su alcuni temi del mondo sociale e naturale al posto della narrativa e della poesia. Potrebbero dover sostituire a Otello o Il buio oltre la siepe, saggi sui pregiudizi e sulla discriminazione razziale, visto che ben il 70 per cento del lavoro educativo dovrebbe essere svolto sui “testi informativi” .
In questo modo, criticano i firmatari, la lettura viene ridotta a «un’attività servile» volta a formare alunni conformati, senza spingerli ad esplorare «la creatività umana, le grandi lezioni della vita, la tragedia, l’amore, il bene e il male, il ricco tessuto di storia che costituisce la trama delle grandi opere letterarie, e le storie di sacrificio di sé e di compassione nei lavori dei grandi scrittori che hanno modellato la nostra letteratura culturale nei corso dei secoli». Il problema non riguarda solo la letteratura: il professor James Milgram della Stanford University, l’unico matematico nel comitato del Common Core, ha rifiutato di firmare gli standard della sua materia, perché gravemente deficitari rispetto a quelli esistenti.
EDUCAZIONE ANTI-CATTOLICA. Anche se le linee guida del Common Core sono nate con l’intenzione di stabilire dei criteri educativi uniformi negli Stati americani per aumentare le capacità degli studenti, la loro applicazione, oltre a non funzionare, darebbe un «grave colpo all’educazione cattolica in America». Il sospetto che agita i professori cattolici è che dietro il lavoro della commissione che ha varato le linee guida, sponsorizzata dalla fondazione di Bill e Melinda Gates, si voglia promuovere non solo un approccio pragmatico all’educazione, ma «una ricetta per preparare forza lavoro standardizzata». Una cosa che non ha nulla a che vedere, spiegano, con «l’educazione sana» dei giovani, e soprattutto, rincalzano, con la «ricca tradizione della scuola cattolica americana tesa a formare cuori e menti degli allievi» e a offrire «una solida base di conoscenza e aguzza le capacità di ragionamento».
L’adozione del Common Core è su base volontaria per gli Stati e per le scuole non statali. Tuttavia la non adozione produce un minore “punteggio” quando si tratta dell’ottenimento di sovvenzioni federali per l’istruzione. Ecco perché fino ad oggi solo Nebraska, Alaska, Texas, Virginia e Minnesota hanno rifiutato di adottarlo.