Roberta Grazzani, scrittrice e autrice di testi per l’infanzia, ha scritto oggi ad Avvenire una bella lettera per mettere in guardia da certi testi che, trattando il tema dell’omossessualità e rivolgendosi ai minori, costituiscono «un pericolo».
Grazzani racconta di avere amici omosessuali. «Anni fa a Londra – spiega – ho vissuto per alcuni mesi in una casa che due ragazzi gay mi avevano subaffittato e con questa coppia ho trascorso un periodo sereno e disteso», anche se notava «una certa cautela o timore nel parlare con me della loro omosessualità». Nei confronti dei gay, si ha talvolta «una diffidenza anche solo inconscia, ma che non poteva e non può sfuggire alla esasperata sensibilità di chi si sentiva e si sente discriminato».
La scrittrice usa parole molto delicate per spiegare che nei rapporti con persone omosessuali ciò che conta è il rispetto reciproco, la misericordia e «l’accoglienza che ci dobbiamo a vicenda». Ricordando il caso Barilla, nota poi come «non è con la violenza, sia pure verbale, verso chi fa scelte legittime e manifesta idee e opinioni altrettanto legittime, anche se non da tutti condivise, che si possono stabilire rapporti di accoglienza e civile convivenza».
E’ UNA SPIA O UN RAPINATORE? Tuttavia, Grazzani si dice preoccupata perché «il momento è grave e pericoloso, specialmente per le giovani generazioni per le quali vedo profilarsi un pericolo: quello dello stravolgimento delle basi etiche».
Essendo autrice di testi per bambini, la scrittrice segnale Piccola storia di una famiglia: qual è il segreto di papà, età di lettura da 4 anni (tempi.it ve ne aveva parlato qui). La vicenda è così riassunta: «Il papà di Giulia e Carlo fa il misterioso. I genitori si sono separati: mamma ha un nuovo compagno, papà una nuova casa. Ma in lui c’è qualcosa di strano: forse è una spia internazionale o un rapinatore? Che sollievo per i bambini quando il mistero viene svelato: papà è solo innamorato. La persona a cui vuole bene è simpatica, ama la pasta, ha una bella moto (con la sirena) e si chiama Luca. Papà è gay».
E’ SOLO INNAMORATO. Scrive Grazzani: «Nessuna tragedia, quindi nessun dolore per i due bambini che vedono uno sconosciuto accanto alla mamma e un compagno nuovo accanto a papà. La famiglia si è disgregata, ma Giulia e Carlo sono contenti, tirano un sospiro di sollievo, perché “papà è innamorato” e vive con un uomo».
«Mi chiedo – conclude – che cosa può passare nella mente e nel cuore di un bambino di quattro anni che si sente leggere dalla mamma una simile storia. Quale convinzione si radicherà in lui? Si convincerà che i ruoli sono intercambiabili, che le differenze sessuali non esistono. È questo il pericolo che vedo profilarsi».