“Comincia presto (e si preannuncia lunga) la seconda giornata di lavoro per il neo senatore a vita Mario Monti. Quello che viene indicato da tutti come il premier in pectore, infatti, ha varcato il portone di palazzo Giustiniani dove si trovano i suoi nuovi uffici poco prima delle 9.30 di sabato mattina. Appena un’ora dopo l’incontro con il neo presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi. Anche il segretario del Pd Pierluigi Bersani insieme al suo vice Enrico Letta hanno avuto un incontro informale con il neosenatore presso Palazzo Giustinani” (Corriere).
“Poi è cominciato l’incontro a Palazzo Chigi fra Monti e il premier Silvio Berlusconi, presenti anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e il segretario del partito Angelino Alfano. Secondo alcune fonti parlamentari l’incontro servirà a spianare la strada al voto favorevole del Pdl al nuovo esecutivo. Anche se il Pdl potrebbe chiedere alcune condizioni per il suo sì. Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera fa sapere che «una delle ipotesi è quella di Monti, ma bisogna vedere come si colloca, il quadro politico e programmatico e le idee. Da parte nostra c’è ancora una discussione in corso su cosa succederà dopo le dimissioni del presidente del Consiglio». Altra voce, quella del ministro della Difesa Ignazio La Russa: «E’ possibile una sintesi tra chi vuole andare al voto subito e chi chiede una maggioranza più ampia. Bisogna capire cosa serve all’Italia e le valutazioni possono incrociarsi»” (Corriere).
“Per Berlusconi è in ogni caso l’ultimo giorno da premier: nel pomeriggio ottenuto il via libera alla Camera sulla legge di stabilità, salirà al Quirinale per dimettersi e porre fine al suo quarto governo, in ottemperanza agli impegni resi pubblici nero su bianco dal Quirinale dopo che i 308 voti alla Camera sul rendiconto dello Stato hanno certificato la fine della maggioranza. Intanto il Presidente della repubblica Giorgio Napolitano lancia un nuovo invito al senso di responsabilità delle forze politiche, in un messaggio inviato al congresso de «La Destra» in corso a Torino” (Corriere).