
«I jihadisti sono un pericolo per il mondo intero». Studenti di un liceo brianzolo intervistano i patriarchi [link url=https://www.tempi.it/jihadisti-sono-un-pericolo-per-il-mondo-intero-studenti-di-un-liceo-brianzolo-intervistano-i-patriarchi-sako-e-younan#.VCQswCl_tQZ]Sako e Younan[/link]

Il video che vedete in pagina è stato realizzato dagli studenti del Liceo don Gnocchi di Carate Brianza e proiettato i primi giorni di scuola alla presenza di insegnanti, genitori e alunni dell’istituto. Gli studenti, accompagnati da alcuni professori, si sono recati a Ginevra il 15 settembre al Consiglio mondiale delle Chiese e hanno intervistato il patriarca di Babilonia dei caldei a Baghdad, Louis Raphael I Sako (qui un suo ritratto) e il patriarca della Chiesa siro-cattolica Ignace Joseph III Younan. Le interviste raccolte sono interessantissime e il video merita di essere visto per intero. Vi si esprimono giudizi e si raccontano esperienze che i lettori di Tempi conoscono bene, ma che, al tempo stesso, meritano di essere ricordati e testimoniati affinché non finiscano, come troppo spesso capita, nel dimenticatoio. In particolare, come ha raccontato a tempi.it uno degli insegnanti che ha promosso l’incontro, è da sottolineare l’invito di Sako a pregare e a non dimenticare i cristiani che vivono in quelle zone martoriate. E poiché non si tratta di idee, ma di persone reali, anche un piccolo contributo, come chiede il patriarca Sako al termine del video, è necessario (nei prossimi giorni vi forniremo i dettagli per le donazioni).
Resta di grande conforto pensare che esistano ancora oggi scuole in cui ci sono professori e studenti che hanno come loro orizzonte ideale il mondo. E che intendano la scuola non solo come luogo di trasmissione di, pur indispensabili, nozioni e conoscenze, ma anche come luogo in cui si impara a conoscere e giudicare quel che accade a migliaia di chilometri di distanza. «Homo sum, humani nihil a me alienum puto», scriveva Publio Terenzio Afro. E, aggiungiamo noi, solo chi inizia a giudicare sarà libero. È il lavoro educativo più importante.
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4 commenti
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il destino dei cattolici in Medioriente è quello di estinguersi. le nazioni occidentali non vogliono sentir parlare di attacco ai cristiani, agli anglofrancesi serve come scusa per tornare ai protettorati di inizio novecento e checco il bianco ha detto che se ti attaccano per ammazzarti devi rispondere con un mazzo di fiori. andatevene prima di rimanere secchi tutti.
Evidentemente non sei aggiornato con l’evoluzione degli eventi militari laggiù.
Grazie a Dio, di bombe e razzi ne incominciano a lanciare parecchi.
La maggior parte vanno a segno.
Vari pozzi petroliferi in mano ai terroristi sono stati resi inutilizzabili dai raid aerei, colpendoli volutamente.
Questa è una buona mossa: privarli delle fonti di sostentamento e fare terra bruciata intorno.
Quando saranno “lessati a fuoco lento” allora le milizie curde partiranno, armate e istruite da consiglieri militari occidentali.
Il numero di chi ha conti in sospeso coi terroristi, laggiù si accresce di giorno in giorno.
L’ISIS è più vulnerabile di quello che vuole far credere.
Cambiando fronte di guerra, ho letto che il leader di Boko Haram probabilmente è già morto, e si sta usando il suo nome come fosse vivo per tenere insieme le bande.
Il primo passo è disorganizzare il nemico e privarlo dei rifornimenti facendogli il vuoto intorno.
Verrà il momento in cui avranno fame, poche munizioni e poco carburante, e i fiancheggiatori avranno il morale minato, allora il terreno dove prima erano baldandosi diventerà infido.
Bisogna continuarli a tenerli sotto stress, e aspettare il momento propizio per sferrare colpi uno dietro l’altro, senza dargli il momento di riorganizzarsi.
Non sono invincibili, sanno fare bene propaganda, ma uno scontro aperto lo temono.