Come se Federico Moccia dicesse che Dante in fondo l’ha copiato, visto che ha raccontato una storia d’amore. Come se Gigi D’Alessio dicesse che è lui il paladino della canzone italiana nel mondo e non Domenico Modugno. Eppure a volte questi paradossi succedono, e si trovano raccontati in storie di plagi musicali improbabili. Se anche è vero che le note sono sette e che le melodie musicali hanno probabilmente un numero ormai esaurito di combinazioni, sempre più spesso succede che gruppi da top ten si vedano accusati di plagio. Per una Waka Waka di Shakira, colonna sonora dei mondiali 2010, c’è un Wilfrido Vargas che ne accusa la similitudine con il brano Las Chicas del Can. Per un Viva la vida dei Coldplay suonato in ogni radio del pianeta, c’è un Joe Satriani che sostiene che il famoso ritornello sia uguale a un suo intro. Per un Michael Jackson che emoziona con Will you be there, c’è un Al Bano che sostiene nel 1999 che la canzone del Re del Pop sia uguale ai Cigni di Balaka cantata in coppia con Romina. Ma c’è anche un giudice che sostiene che entrambi abbiano copiato da un brano gospel di inizio Novecento. Per un nuovo inno del Pdl, c’è un J. Ax che twitta che Gente che spera, del 2002, è troppo simile al pezzo scelto da Silvio Berlusconi come nuovo inno del partito. E fa anche un “video alla nazione” per calcare il concetto. Ma come dice il quotidiano Libero, se proprio il Cavaliere avesse dovuto copiare una canzone, senz’altro avrebbe scelto Voglio una lurida.