Viva il comunista Mazzali, il capogruppo di Sel che chiede: «Che senso ha l’arresto di Mantovani?»

Di Redazione
16 Ottobre 2015
La sceneggiata delle arance dei grillini? «Mi fa ribrezzo». L'arresto dell'ex assessore lombardo alla Sanità? «Il carcere preventivo è l'extrema ratio»
L'ex vicepresidente della Regione Lombardia ed ex assessore alla Sanit‡, Mario Mantovani, in una immagine del 05 marzo 2015. ANSA/UFFICIO STAMPA REGIONE LOMBARDIA +++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++

Viva Mirko Mazzali. Sì, viva il comunista Mazzali, avvocato e capogruppo di Sel in consiglio comunale a Milano che ha rilasciato oggi un’intervista al Giornale sottoscrivibile parola per parola. L’argomento è l’arresto di Mario Mantovani, ex assessore alla Sanità e vicepresidente in Regione Lombardia, finito in carcere a San Vittore con l’accusa di concussione e corruzione. Come al solito, purtroppo, la vicenda non è chiarissima e gli organi di informazione, anziché aiutare i cittadini a farsi un’idea precisa dei fatti, ne solleticano gli istinti forcaioli con titoli ad affetto e spesso fuorvianti. Ma i fatti? Le prove? Ancora una volta, queste paiono essere solo un corollario alla sentenza già scritta e già emessa dal tribunale mediatico: “È un ladro, lo si sbatta in galera e si butti la chiave”.
Onore dunque a Mazzali, che molto più del suo sindaco, (l’ex?) garantista Giuliano Pisapia, ha saputo esprimere sul caso Mantovani un giudizio equilibrato, sensato e – lo sottolineiamo – rispettoso delle leggi sulla custodia cautelare oggi in vigore in Italia. Ce ne fossero di comunisti come lui, che si indignano – come noi – della terribile sceneggiata dei due consiglieri grillini che hanno dato a Roberto Maroni un cesto d’arance da portare al recluso Mantovani.

FESTEGGIAMENTI? MI FANNO RIBREZZO. «Non si può festeggiare quando una persona finisce in galera, perché il carcere è dolore, e festeggiare il dolore altrui è sempre indegno», dice Mazzali: «Che si possa fare addirittura dell’ironia su un essere umano in cella mi fa ribrezzo». L’aspetto più incredibile dell’arresto del politico di Forza Italia, fa notare Mazzali, è il fatto che tra la richiesta del provvedimento di cattura da parte della Procura e l’ordine del giudice sia trascorso oltre un anno. «Io mi limito a fare un ragionamento», spiega il capogruppo di Sel: «Se c’erano davvero le esigenze cautelari, se si doveva mettere Mantovani nelle condizioni di non nuocere, non si poteva aspettare un anno. Se siamo di fronte ad una persona che oggi la Procura e il giudice sostengono che sia pericolosa, perché le si è consentito di continuare fare il vicepresidente della Regione? Ma se invece questa persona non era pericolosa, e quindi si potevano fare le cose con calma, perché adesso la si arresta? Fatico a cogliere il senso di questa decisione».

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]EXTREMA RATIO. E poi, il carcere. Era davvero necessario? Siamo sempre alla solita storia: l’uso disinvolto della carcerazione preventiva. «Si arresta con molta, con troppa facilità – dice Mazzali -. Quando il nuovo codice di procedura penale è stato varato, nel 1989, si affermò un principio che ricordo bene: il carcere preventivo è l’extrema ratio, il sacrificio delle libertà individuali che è accettabile solo quando una altra strada non c’è. Ecco, io vorrei che si ripartisse da lì. Se un politico è accusato di avere compiuto dei reati utilizzando la sua carica pubblica mi pare ovvio che nel momento in cui si dimette dalla carica non possa più continuare a commettere delitti. Quindi viene meno il pericolo di reiterazione del reato e l’esigenza dell’arresto».

PM E GIUDICI. «È lecito chiedersi – conclude – se la separazione delle carriere o delle funzioni tra giudici e pm potrebbe consentire ulteriori passi avanti. Una maggiore distanza aiuterebbe, e anche una separazione fisica. Quando la Procura presso la Pretura aveva la sua sede in piazza Umanitaria, fuori dal palazzo di giustizia, c’era meno dimestichezza tra giudici e pubblici ministeri. Ed era meno forte quella strana sensazione che prende noi avvocati quando ci troviamo in udienza davanti a un giudice, e scopriamo che a noi dà del “lei”, e al pubblico ministero invece si rivolge col “tu”».

Foto Ansa

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5 commenti

  1. signora

    Il “si arresta con estrema facilità” si compensa poi con il “si scarcera con strema facilità”.

    Troppo valore al denaro e sempre meno alla vita umana…secondo me in carcere ci devono andare soprattutto (non solo) coloro che attentano alla vita umana!

  2. Menelik

    Non conosco la faccenda Mantovani più di tanto.
    So quel che se ne è detto in TV, dunque la versione da dare in pasto al pubblico.
    Sono venuto a sapere dell’anno trascorso tra il provvedimento e l’arresto leggendo qua.
    Ma, secondo me, l’ipotesi più plausibile, è che abbiano dato un segnale al centrodestra:
    state attenti a quello che fate e non ci intralciate, perché prima delle prossime elezioni vi massacriamo.
    Finora hanno pescato in Lombardia perché probabilmente hanno la possibilità di maneggiare lì, ma non mi stupirebbe se si rivolgessero anche al Veneto di Zaia.
    In quanto ai 5 stelle, se uno dei loro più influenti rappresentanti ha dichiarato che l’isis è una realtà interessante e da rispettare, vi aspettate qualcosa di diverso dalle arance al pre-condannato?

  3. Controcorrente

    «Non si può festeggiare quando una persona finisce in galera, perché il carcere è dolore, e festeggiare il dolore altrui è sempre indegno»
    Questa affermazione secondo il mio modesto parere non vale sempre ad esempio nel caso di Riina o di Provenzano o nel caso di assassni rei confessi o di delinquenti presi con le mani nel sacco, si può anche festeggiare dirò di più in molti casi bisogna plaudire alle forze dell’ordine.

    PS quello di Mantovani non mi sembra il caso.
    Anche se la Lega garantista di oggi non si è comportata nello stesso modo con la Formigoni. Anzi l’attuale governatore Maroni si è posto parte civile nei confronti del suo predecessore.

    1. Lucia

      Non è che se si sbaglia una volta si deve sbagliare sempre.P.S. La lega ha fatto di peggio con i suoi.Bossi,Boni,Rizzi,ecc ecc.

  4. malta

    Dicono che l’intelligenza non abbia colore politico. Sarebbe vero se non ci fossero i 5 stelle

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