Vedere lo spreco anche dove non c’è. Nella loro furia anticasta, i grillini finiscono per fare autogol

Di Paola D'Antuono
04 Giugno 2013
Accade a Rieti, dove il Movimento 5 Stelle protesta per il compenso assegnato a una professionista per gestire una pagina Facebook. Ma, fatti due calcoli, la signora lavora per qualche spicciolo l'ora

Il Movimento 5 stelle fa la voce grossa a Rieti, nel Lazio, dove “I Grilli parlanti”, così si fanno chiamare gli attivisti locali del movimento di Grillo, hanno scritto una lettera di protesta all’amministrazione comunale. L’oggetto, o meglio il soggetto del loro attacco, è la signora Enrica Gissi, professionista del web, colpevole di aver chiesto al comune di Rieti un compenso loro pari a 3.550 euro, iva inclusa, per gestire, da maggio a dicembre, la pagina Facebook “EuRieti”, pensata per far conoscere il comune laziale nel mondo.

SDEGNO GRILLINO. Nella lettera inviata al sindaco da parte dei grillini locali si legge: «Pensiamo sia chiaro quanto sia facile saper utilizzare un profilo sul social network Facebook ed è per questo che troviamo assolutamente ingiustificata la spesa per l’incarico assegnato. Codesta Amministrazione trova davvero sensato e concepibile utilizzare tutta questa somma di denaro pubblico per gestire un profilo su Facebook? Non ci sono altre priorità? Dette somme non si potrebbero utilizzare per cose più urgenti?».

SMENTITI. Gli zelanti controllori, però, sono stati immediatamente smentiti dallo sviluppatore Francesco Lanza, attivissimo su Internet che ha dimostrato, numeri alla mano, quanto le affermazioni dei grillini siano assolutamente prime di fondamento: «Da maggio a dicembre sono otto mesi. 3550 euro lordi vuol dire che la professionista fattura, per il suo servizio, 443,75 euro lorde, e cioè 366,74 al mese più iva, netto dal quale poi vanno tolti gli altri contributi. È facile calcolare che a questa persona, puliti in tasca, resteranno circa 150 euro al mese. La cosa davvero indecente di quel comunicato è la frase: “Pensiamo sia chiaro quanto sia facile saper utilizzare un profilo sul social network Facebook ed è per questo che troviamo assolutamente ingiustificata la spesa per l’incarico assegnato”».
Facendo un po’ di calcoli all’ingrosso, Lanza scrive: «Diciamo che alla fanpage ci dedichi 3 ore al giorno. Mi pare accettabile, forse anche un po’ poco. Diciamo che se ne occupi solo nei giorni lavorativi e che questi giorni durino 8 ore. I giorni lavorativi in un mese sono, mediamente, 20. Il risultato è che gli euro “puliti” al giorno diventano 10, e all’ora 1,25, se lavorasse solo alla fanpage. Se ci lavorasse 3 ore al giorno il suo guadagno orario salirebbe a 3,33». Conclude giustamente Lanza: «Volete fare la politica senza soldi? Fatela. Ma non pretendete che tutti facciano tutto senza soldi».

LA RISPOSTA DEL COMUNE. Sulla faccenda è intervenuto anche il Comune di Rieti, che ha diramato un comunicato stampa in cui si difende dalle accuse del M5S di Rieti: «Il professionista ha chiesto il minimo indispensabile (complessivi 3.550 euro lordi da maggio a dicembre in cui è inclusa la progettazione del logo) e nello spirito stesso di EuRieti ha messo a disposizione le sue competenze tenendo ben presente quali sono le condizioni finanziarie dell’Ente. Se non lo avesse fatto – e in passato questo scrupolo lo hanno avuto in pochi a giudicare da quanto e come spendeva le risorse la passata Amministrazione – in molti avrebbero potuto davvero gridare allo scandalo. La congruità, anzi l’esiguità della somma richiesta, rispetto al lavoro, è testimoniata dalle numerose opinioni di professionisti del settore che nelle ultime ore, attraverso i blog e i social network, hanno espresso il loro dissenso nei confronti di questa polemica, apparsa strumentale e dalla quale traspare evidente la scarsa comprensione dell’argomento in discussione».

@paoladant

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2 commenti

  1. Luigi

    Condivido pienamente le affermazioni dell’ amministrazione di Rieti: i grillini, in questo caso,giudicano senza la piena consapevolezza del lavoro che deve essere svolto. Pertanto si tratta di affermazione disonesta intellettualmente e strumentale.

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